Quattro cose meravigliose dell’essere un ragazzo FtM

Articolo di: Silvia Selviero

Non avevo previsto di partorire un altro articolo così presto, ma girovagando per Internet mi è nata un’idea, l’idea ha traslocato nella mia testa, e si è rifiutata di smuoversi finché non l’ho analizzata abbastanza per decidere che valesse la pena fare un tentativo.

Ora, non vi nascondo che è un po’ difficile per me scrivere questo articolo perché ho molti scrupoli a parlare di qualcosa che non posso sapere al 100%, come scrittrice e anche come persona. Sono nata con la mente e il corpo di una ragazza, quindi la mia conoscenza della transessualità FtM, per quanto possa essere affinata, diventare profonda ed essere già superiore a quella della ragazza cissessuale media, non sarà mai attendibile quanto quella di un ragazzo FtM a tutti gli effetti; lo capisco e lo tengo in conto, e non mi arrogo il diritto di dire che quello che segue sia valido per tutti; sono possibilità, e nessuna possibilità è assoluta.

Ma voglio dare il mio contributo a questo progetto e voglio che sia un contributo coi controfiocchi; penso che troppo spesso all’interno e all’esterno della comunità LGBT si parli solo dei lati negativi dell’essere ragazzi FtM e si trascurino i vantaggi nascosti a cui la situazione può portare; mi sono informata a fondo e ho cercato pareri di chi vive in prima persona la situazione, per fare in modo che non fossero solo mie opinioni personali ma qualcosa di argomentato; vorrei infondere un po’ di speranza nei ragazzi che si apprestano a iniziare il percorso, interiore ed esteriore, per riallineare il corpo femminile con la loro identità maschile. Questo non è per sminuire le lotte, il dolore e i sacrifici che si devono affrontare; è per parlare dell’altra faccia della medaglia e dimostrare che “essere un ragazzo FtM” non significa “essere inferiore” proprio a nessun*.

Cominciamo!

1. Come ragazzo FtM si ha la possibilità di sentirsi molto più vicini all’umanità. Molti ragazzi FtM sono stati il bersaglio di violenza, canzonature ed emarginazione a scuola (e talvolta sul luogo di lavoro), e il risvolto positivo inaspettato di una situazione così tremenda è il poter comprendere, se si hanno abbastanza empatia, sensibilità e predisposizione alla riflessione, cosa sperimentino le persone “diverse da sé” in qualche modo, e quanto troppo spesso e arbitrariamente “diverso” diventi sinonimo di “sbagliato” o “da distruggere”. Sentirsi diversi significa molto spesso sviluppare una cultura delle diversità, analizzare a fondo se stessi e gli altri, imparare ad essere dentro e fuori qualcosa, chiedersi perché si è nati o si è diventati in un determinato modo, e quanto le esperienze esterne abbiano condizionato il nostro naturale essere; significa molto spesso intendersene di psicologia, guadagnare obiettività, pretendere giustizia, riconoscere i segnali di una situazione potenzialmente pericolosa e saper prevenire anziché curare e basta, essere molto meno inclini al “lasciar correre”, al “portare pazienza” e al “tollerare”, e in ultimo ma non meno importante, conoscere il vero significato della parola Humanitas – che secondo Cicerone significa rispettare l’essere umano in quanto tale, e secondo Terenzio significa non considerare estraneo da sé nulla di umano. E quando questo succede, si può avere un senso del dovere, di ciò che è giusto e ciò che è facile, e dei principi morali di gran lunga superiori a chi non sa cosa significhi essere un bersaglio, a chi era in una posizione di potere e non ha fatto niente per difendere chi ne aveva bisogno, a chi perpetuava la violenza convinto di essere migliore e di poterselo permettere, a chi è sempre vissuto in un mondo che combaciava alla perfezione con tutto quello in cui credeva e non l’ha mai messo in discussione. Quando si ha la possibilità di sentirsi più vicini all’umanità, naturalmente, si può essere umani in maniera più completa, perché si ha una percezione più completa del bene e del male.

2. Come ragazzo FtM si ha la possibilità di essere più forti, e di avere consapevolezza del valore di essere se stessi a prezzo di qualsiasi sacrificio. Anno dopo anno ognun* di noi accumula ferite, debolezze, esperienze negative, tutte cose che alimentano i nostri dubbi e ci fanno capire quanto sia difficile essere al mondo. Fa parte del crescere, di essere sempre più disillusi e di vedere sempre più lontano. Non a caso è stata coniata l’espressione “si diventa grandi più i nostri problemi diventano grandi.” Perciò molte persone, nella loro ricerca della felicità o per lo meno dell’assenza di preoccupazioni, preferiscono scendere a compromessi, negoziare, contrattare, a volte dimenticando addirittura cosa significa essere autenticamente se stesse. Barattano la loro integrità, i loro principi, la loro moralità per un’esistenza più semplice. Ma alcuni ragazzi FtM non possono materialmente e spiritualmente scendere a compromessi del genere, dimenticarsi di se stessi in maniera così profonda. Se hanno scelto la via del percorso di transizione hanno scelto di vivere e non di esistere, e hanno scelto di scoprirsi e di venire alla luce, soprattutto in una società transfobica dove una cosa del genere condurrà a calunnie ed emarginazione, se non addirittura a odio e ostilità. Certo, possono reprimere alcune cose, possono tacere quando proprio non ce la fanno, possono incontrare ancora più ostacoli che alcune volte conducono a rinunciare. Ma una cosa è certa: se alcuni ragazzi FtM scelgono nonostante tutto di continuare a perseguire l’obiettivo di essere autentici, la strada è tutta in salita. Non possono materialmente e spiritualmente smettere di battersi per se stessi e prendere decisioni che li portino ad essere sempre più se stessi.

3. Come ragazzo FtM si ha la possibilità di comprendere molto meglio cosa passino le donne nella nostra società, e di sperimentare il mondo dalla prospettiva di entrambi i generi. Pur avendo un’identità maschile è quasi matematico che prima di prendere coscienza del proprio vero essere si sia stati scambiati per femmine e trattati di conseguenza. E se è successo, è quasi matematico l’aver ricevuto un trattamento di sfavore rispetto ai ragazzi cissessuali, caratterizzato da una marea di svantaggi, divieti, stereotipi, pregiudizi, aggressioni, prese in giro e biasimo ad ogni tentativo di comportarsi da persone e non da “signorine”, “gnocche”, “brave ragazze”, “ragazze da sposare”, “racchie zitelle”, “maestrine” e “puttane”. Ci sono ragazzi FtM che hanno capito molto meglio cosa significhi essere considerata un oggetto sessuale da usare e di cui abusare. Ci sono ragazzi FtM che sanno quanto sia gravoso il peso delle aspettative che si hanno sulle figlie femmine e non sui figli maschi in determinati contesti. Ci sono ragazzi FtM che, come dice Ben Barres in questo articolo, hanno imparato che dopo la transizione si viene presi più sul serio da quelle persone che non sanno della transizione stessa, e si ha più facilmente accesso a una carriera e al coronamento delle proprie ambizioni. Ci sono ragazzi FtM che si accorgono di quanto il mondo in cui viviamo esalti tutto quello che rende diversi uomini e donne e impoverisca tutto quello che li rende simili, e li condizioni fin dall’infanzia a scapito della loro vita in comune. E sì, a volte ci sono anche ragazzi FtM che si sentono costretti a reprimere le parti di sé che considerano “troppo femminili” e non adeguate all’essere maschi, così come prima forse reprimevano le parti di sé che consideravano “troppo da maschiaccio” e non adeguate all’essere femmine per paura di essere scoperti; ma quando si trova il proprio equilibrio interiore, si capiscono molte più cose sugli stereotipi di genere e su quanto non giovino a nessuno, perché siamo tutti, in primo luogo, persone. La capacità di definire cosa significhi essere un uomo (o meglio, quell’uomo in particolare, cioè io) con tutto il bagaglio di esperienze alle spalle di un ragazzo FtM è di sicuro liberatoria ed euforizzante.

4. Come ragazzo FtM si ha la possibilità di essere felici di sé in un modo precluso alla maggior parte delle persone cissessuali. La maggior parte delle persone cissessuali nasce nel proprio corpo e fondamentalmente ci si trova bene; può avere delle problematiche legate alla propria immagine, disturbi alimentari, disturbi psicologici, e può soffrire per questo, ma quando si guarda allo specchio si riconosce, e riconosce ogni imperfezione, dalle più piccole alle più grandi, come proprie. “La natura mi ha creata così, quella persona sono io.” Quando sei un ragazzo FtM, invece, la questione è diversa; assieme al rifiuto per il proprio sesso di nascita arriva quasi sempre smarrimento, alienazione, il pensiero che “No, quella persona allo specchio non posso assolutamente essere io.” Situazione che cambia radicalmente con l’arrivo della transizione. A poco a poco, il ragazzo fino a quel momento represso viene fuori. A poco a poco, il corpo comincia a diventare sempre più “se stesso”, e sempre più espressione del proprio genere. A poco a poco, si diventa sempre più autentici, anche nell’insieme di caratteri che definiscono la propria personalità, e la personalità è affine alla natura profonda. Tutto questo fino al momento in cui guardandosi allo specchio ci si riconosce, ed arriva una felicità immensa anche solo di esistere. Naturalmente anche una persona cissessuale può compiere un lavoro su di sé, mettersi in discussione come individuo e fare molte cose di cui andare fieri; ma una persona cissessuale non deve riappropriarsi di se stessa, e quindi può al massimo felicitarsi pensando “Wow, sono diventata una me stessa migliore di prima. Sono una me stessa più libera di prima.” Ma la sensazione di essere consapevole di qualcosa che per la maggior parte della gente è solo un dettaglio sullo sfondo, la sensazione di essere in attesa e speranzosi osservando un cambiamento che la maggior parte della gente subisce in modo passivo e una volta sola nella vita, la sensazione di essere liberi perché ci stiamo avvicinando a nascere, la sensazione di Essere… quel livello di felicità le persone cissessuali non lo proveranno mai.

In definitiva: l’essere dei ragazzi FtM può avere molti, molti vantaggi. Può rendervi più obiettivi, più sensibili, più forti, più coraggiosi, più umani, più consapevoli, più analitici, più riflessivi, più autentici, più vicini ad essere voi stessi.

Se vi succede e ne fate tesoro, l’ultima cosa che si può dire di voi è che siete stati sfortunati a nascere così.

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