Articolo di: Silvia Selviero
Durante
una conversazione telefonica con quell’essere umano meraviglioso,
intelligente, divertente, sensibile, affascinante, profondamente
sincero e con un cocomero al posto della pancia che risponde al nome
di Massimo (sto parlando dell’essere umano, non del cocomero), è
venuta fuori questa domanda: “Perché non scrivi un articolo su
cosa significa stare insieme a un ragazzo FtM?”.
L’idea mi è sembrata interessante per poter informare sulla transessualità FtM, che è sempre il mio proposito principale, quello in cui convergono le mie energie e il mio impegno come scrittrice e come individuo, ma difficile da realizzare perché avrebbe significato aprirmi moltissimo su una questione personale.
Infatti questo articolo, a differenza di “Essere innamorati di un ragazzo FtM: consigli generali da cissessuale a cissessuale” e di “Come rispettare un ragazzo FtM e farlo sentire rispettato”, non cerca di dare una serie di consigli da seguire in senso più ampio, per poter avere delle relazioni soddisfacenti con un ragazzo FtM che eventualmente interessa a voi, ma è incentrato sulla mia situazione psicologica, emotiva, mentale e sessuale di compagna di un ragazzo FtM che voi tutti conoscete – ed è probabilmente la prima volta in cui userò molto spesso la parola “io” su questo blog. Non significa che vada preso solo come uno spaccato di vita, perché potrebbe portare anche qualcun* altr* a riflettere su di sé: significa cheMassimo
ha visto troppi film porno
potete prenderlo come un’intervista a me stessa nella rubrica
“Sessualità per FtM”, ma che se state leggendo per avere
particolari sconci resterete un po’ delusi :P
L’idea mi è sembrata interessante per poter informare sulla transessualità FtM, che è sempre il mio proposito principale, quello in cui convergono le mie energie e il mio impegno come scrittrice e come individuo, ma difficile da realizzare perché avrebbe significato aprirmi moltissimo su una questione personale.
Infatti questo articolo, a differenza di “Essere innamorati di un ragazzo FtM: consigli generali da cissessuale a cissessuale” e di “Come rispettare un ragazzo FtM e farlo sentire rispettato”, non cerca di dare una serie di consigli da seguire in senso più ampio, per poter avere delle relazioni soddisfacenti con un ragazzo FtM che eventualmente interessa a voi, ma è incentrato sulla mia situazione psicologica, emotiva, mentale e sessuale di compagna di un ragazzo FtM che voi tutti conoscete – ed è probabilmente la prima volta in cui userò molto spesso la parola “io” su questo blog. Non significa che vada preso solo come uno spaccato di vita, perché potrebbe portare anche qualcun* altr* a riflettere su di sé: significa che
Orbene,
carciofini, cominciamo subito facendo coming out: io sono
eterosessuale. Generalmente non è un lato di me che considero
importante, a cui attribuisco chissà quale alto valore o che mi fa
sentire orgogliosa (anzi, se volete sapere come la penso sul mio
orientamento sessuale leggete qui).
Ma mi preme specificarlo qui perché da quando sto insieme a Massimo
mi è capitato di trovare persone che, in malafede o con genuino e
innocente stupore, si rifiutavano di credermi.
“Ma scusa, come fai a dire che ti piacciono gli uomini se stai con uno che ha il corpo di una donna? Scusa, ma mi sembra un problema nei momenti porcellosi. Evidentemente sei confusa, o una lesbica che non si accetta. Oppure ti sono sempre piaciuti gli uomini, ma poi hai incontrato lui e hai capito di essere bisessuale. Come fai a dire di no?? Guarda che non c’è niente di male a non essere etero! Come fa un ragazzo FtM a soddisfare sessualmente una donna a cui piace il pene prima della falloplastica? Ma insomma, ci andresti con una donna o no? Come sarebbe ‘no’? Senti, se non ammetti neppure che sei bisessuale o una bicuriosa posso solo pensare che tu sia lesbica e che lo stia negando a te stessa, perché sennò il fatto che tu ti sia innamorata di lui e che vada a letto con lui non ha senso!”.
E
lo capisco. Può essere difficile crederlo quando ci sono persone che
si fermano agli organi genitali e al sesso biologico, qualche che sia
la loro identità di genere e a prescindere dall’orientamento
sessuale. Alcune persone considerano davvero
un problema avere una storia con un ragazzo FtM che includa il sesso
perché quello che cercano è un determinato sesso, un determinato
organo sessuale e un determinato tipo di rapporto sessuale. Ho
rispetto per questo punto di vista, nel senso che non voglio imporre
la mia opinione a nessun*, capisco che per alcune persone il corpo di
un* partner incida moltissimo sulla loro decisione di andarci a letto
oppure no e non cerco di convertire nessun* al mio… perché il mio
punto di vista è che un
discorso del genere sia molto riduttivo.
Io non vado a caccia di un organo genitale diverso dal mio perché
per me essere uomini (o donne) va oltre gli organi genitali; mi
identifico come eterosessuale perché mi sono innamorata di persone
che avevano un genere diverso dal mio, non perché avessero
determinate caratteristiche anatomiche; provo piacere, passione,
coinvolgimento, amore per una
persona
che ha un’anima maschile, invece di provare tutte queste cose per
un
cazzo.
Altrimenti (permettetemi una provocazione) tanto vale mettersi con un
dildo, mi risparmierei tanti litigi e tante preoccupazioni che solo
stare con un essere umano dà. (Ma anche i litigi e le preoccupazioni
fanno parte di una storia d’amore, quindi abbraccio con gioia tutto
lo spettro di pensieri, sensazioni, sentimenti e situazioni che una
storia d’amore può dare.) Massimo non ha bisogno di essere un uomo
cissessuale per dimostrarmi che la sua identità di genere è
maschile, e il suo sesso biologico non mi manda in crisi di identità
(né di orientamento sessuale) solo perché è uguale al mio. Non mi
interessa scervellarmi per capire se abbiamo una “relazione gay”,
una “relazione etero” o una “relazione queer”, mi interessa
vivere la nostra storia d’amore, essere felici insieme, farlo
sentire amato, desiderato, ammirato, compreso, oltre qualsiasi
etichetta.
Le persone non sono cromosomi e non sono genitali, e quello che per me conta sono le persone. Penso che, anche quando faccio sesso, quello che per me conta sia più spirituale, emotivo e mentale che fisico, e che per me fare l’amore sia più una questione di unire le anime che di unire le fighe. Non significa che sono cieca di fronte al suo corpo. Non significa che io viva il sesso con una serietà spaventosa e non mi piaccia essere stuzzicata, che non creda nel sesso a scopo “ricreativo”, che non mi ecciti guardarlo in determinate “circostanze” o che per me quello che c’è fuori (inteso come il corpo) non abbia nessun valore. Sì, quando mi allontano dal centro delle cose mi attira anche quello che c’è fuori oltre a quello che c’è dentro, ma mi attira perché è parte di lui e non esiste qualcuno che gli sia identico. Per lo meno finché la clonazione sarà illegale.
Le persone non sono cromosomi e non sono genitali, e quello che per me conta sono le persone. Penso che, anche quando faccio sesso, quello che per me conta sia più spirituale, emotivo e mentale che fisico, e che per me fare l’amore sia più una questione di unire le anime che di unire le fighe. Non significa che sono cieca di fronte al suo corpo. Non significa che io viva il sesso con una serietà spaventosa e non mi piaccia essere stuzzicata, che non creda nel sesso a scopo “ricreativo”, che non mi ecciti guardarlo in determinate “circostanze” o che per me quello che c’è fuori (inteso come il corpo) non abbia nessun valore. Sì, quando mi allontano dal centro delle cose mi attira anche quello che c’è fuori oltre a quello che c’è dentro, ma mi attira perché è parte di lui e non esiste qualcuno che gli sia identico. Per lo meno finché la clonazione sarà illegale.
“Va bene… ma cosa provi per le donne? Non è che hai semplicemente una preferenza per gli uomini, ma fare sesso con una donna non ti dispiacerebbe?”
Per
le donne in vita mia ho provato ammirazione, affetto (anche molto
profondo), rispetto, simpatia, invidia, solidarietà, complicità,
vicinanza mentale, comprensione, amicizia. Non ho provato attrazione
fisica né amore, che per me sono sempre state due cose in più oltre
al resto riservate solo al genere maschile. Non escludo di potermi
innamorare di qualcuno del genere femminile, o che sia agender,
bigender, genderfluid o di qualsiasi altra identità di genere
rispetto a quella maschile. Ma mentre con un uomo sono sicura di
provare attrazione e amore a prescindere, con una donna o con una
persona queer mi dovrei innamorare – e se mi innamorassi accetterei
l’amore in ogni caso. Non mi interessa andare tanto per provare, un
po’ perché non ho nessun diritto di illudere un’altra persona
che magari si crea delle aspettative che potrei disattendere, un po’
perché mi manca la spinta per farlo (anzi, l’idea di una bella
donna che cerca di sedurmi mi lascia indifferente, e se diventasse
ancora più provocante nonostante i miei “no” detti con
sensibilità e gentilezza mi disgusterebbe). Sono sicura che la mia
attrazione per gli uomini non sia solo “una fase”, e sono sicura
di essere innamorata di un ragazzo in particolare: quel
cocomero
quell’essere umano meraviglioso, intelligente, divertente,
sensibile, affascinante, profondamente sincero e con un cocomero al
posto della pancia che risponde al nome di Massimo.
Adesso,
carciofini, sturate le vostre orecchiuzze (per i più curiosi),
perché entrerò ancora di più nel personale e vi racconterò alcune
cose della mia vita sessuale (molto attiva, NDM – Nota Di Massimo).
Nonostante
la mia eterosessualità, e nonostante la mia convinzione che Massimo
sia un ragazzo, non mi è mai interessato recitare un certo ruolo:
quello della “donna” che in quanto tale deve essere passiva,
stare sotto a gemere e lasciare tutto il divertimento all’altro,
“ricevere l’altro dentro di sé” (manco fossi una macchina a
gettoni) e altre cazzate su questa scia, al contrario del mio “uomo”
che in quanto tale deve essere attivo, dominante, farmi venire per
prima e poi aspettarsi di essere soddisfatto nei secoli del secoli
amen (no, non è vero, fino a cinque minuti, poi c’è il periodo
refrattario). Anzi, vi confesso che ho un’allergia per i luoghi
comuni, in particolare quelli che riguardano l’essenzialismo di
genere, quindi rifiuterò sempre il sesso visto così (ma sicuramente
se chiedete anche a qualsiasi ragazza eterosessuale in coppia con un
uomo cissessuale vi fisserà attonita, perché neppure per lei i
ruoli sono così rigidi). Il punto è che nei momenti porcellosi non
mi interessa
recitare un ruolo, non
mi interessa
“interpretare la donna” solo per sentirmi più “etero”, e
sicuramente non
mi interessa
scimmiottare quella che, dall’esterno e per una visione
stereotipata, viene considerata una coppia etero;
mi interessa dare piacere e ricevere piacere, mi interessa improvvisare e scoprire lati di me e di lui che non conoscevo, mi interessa giocare e stuzzicare ed essere implacabile e lasciarmi andare, mi interessa fargli sentire che sono innamorata di lui e che il sentimento passa da me alla sua pelle alle sue ossa fino all’essenza delle cose, mi interessa sapere che non c’è chi domina e chi viene dominato perché non siamo su un ring e non siamo nella Savana, mi interessa sapere che possiamo essere forti entrambi e arrendevoli entrambi a seconda della situazione e del momento, mi interessa fare l’amore senza smettere di essere me stessa.
Non mi serve nessuna misteriosa rassicurazione del fatto che sto
insieme a un uomo che mi faccia cambiare il mio comportamento e il
mio naturale modo di essere, perché per me non si tratta di ricadere
in un ruolo prestabilito o deciso da altri. E mi ritengo fortunata a
sapere che a Massimo non serve che io mi comporti in maniera diversa
solo per rassicurare lui della sua cosiddetta virilità. Non mi serve
restringere lo spettro di attività che posso fare a quelle che sono
“adatte a me” perché “da femmina” o che sono “adatte a
lui” perché “da maschio”. E mi ritengo fortunata a sapere che
pure Massimo rifiuta le definizioni superficiali e vede il sesso a
colori e non in bianco e nero (o in rosa e azzurro). Esattamente come
per l’amore in senso più ampio, dove rifiuto le etichette e mi
baso soprattutto sull’emozione che l’altra persona mi genera, non
su quello che ha tra le gambe, io rifiuto le etichette anche per
l’amore sotto le coperte. Sono convinta che nel sesso tutto sia
permesso, finché c’è consenso, ci sono precauzioni e non si
calpestano i sentimenti di nessuno. E non è la mia, la nostra
immaginazione che si deve piegare al mondo esterno, ma esattamente il
contrario. Voglio che mentre facciamo l’amore siamo liberi di
essere chi vogliamo essere, dire quello che vogliamo dire, prendere
quello che vogliamo prendere, fare quello che vogliamo fare. E lo so
che dopo aver scritto queste cose qualcun* sosterrà imperterrit* che
io non mi possa definire eterosessuale e avere questa mentalità, ma
io l* lascio parlare. Io e Massimo abbiamo il potere di plasmare la
realtà sotto le coperte in maniera liberatoria ed euforizzante,
abbiamo il potere di sentirci più vicini ai veri noi stessi e
scoprire un altro tassello di noi, abbiamo il potere di scambiarci
potere a vicenda, abbiamo il potere di arrivare a toccarci l’anima
e tenerci stretti finché non siamo più due entità separate ma una
sola… e
non sono disposta a rinunciarci solo perché qualcun* altr* pensa che
sia strano.
Riportando
una cosa che ho scritto su Facebook:
Nel
romanzo "The Nocturne" di Jordan Scott, c'è un passaggio
in cui il protagonista, dopo aver fatto l'amore con sua moglie, si
stende accanto a lei e pensa pressappoco che "la cosa più bella
era stare così, consapevoli che non eravamo solo marito e moglie ma
uomo e donna."
Ora, io nel leggere questa frase ho provato al tempo stesso comprensione e rifiuto, e tenterò di spiegare come mai.
Penso sia indubbio che una frase del genere sia molto eterosessista ed eteronormativa. E' come se implicitamente stesse dicendo "Siamo un uomo e una donna. E' questa la nostra identità. Dunque abbiamo fatto quello per cui uomini e donne sono invariabilmente programmati: fare sesso gli uni con le altre."
Capisco che molte persone, uomini e donne, si sentano rassicurati a pensarla in questo modo. Gli viene insegnato fin dall'infanzia, nelle fiabe, in tv, nei libri, al cinema, nella musica, nella vita quotidiana, talvolta anche al catechismo et similia, come uomini e donne debbano comportarsi. Quando finalmente gli succede di innamorarsi, ricadere nei ruoli prestabiliti di un uomo e di una donna come sono concepiti nella nostra cultura quasi di sicuro li fa sentire completi. La favola meravigliosa che è accaduta anche a loro. Adesso sanno di cosa parlano tutti. Sanno cosa significa stare in coppia. Tanto basta alla loro identità e al loro amore.
Ma purtroppo... Purtroppo io trovo una cosa del genere superficiale, talmente superficiale che pensare in quest'ottica non mi soddisfa.
Io voglio vagliare, sviscerare, osservare, studiare, scrutinare, analizzare cosa significa essere uomini e donne, e scoprire tutte le costruzioni sociali che ci spacciano per "naturali" e "biologiche". Voglio andare oltre l'idea che quando faccio sesso con un uomo sto accettando il mio destino naturale, che nell'atto stiamo ognuno riempiendo le caselle di "maschio" e "femmina" e che dovremmo sentirci realizzati per questo.
Per me innamorarsi e vivere la vita di coppia è una cosa molto più personale, psicologica, segreta, soggettiva, in cui nessun* può mettere bocca, perché sappiamo solo io e l'altra persona come funziona per noi.
Io non sarò realizzata finché non toccherò l'anima e la mente della persona di cui sono innamorata, e finché quella persona non toccherà la *mia* anima e la *mia* mente, scivolando al di là del corpo, fino a immergerci in un abisso in cui finalmente arriviamo all'essenza delle cose. Non mi interessa considerare me e l'altra persona "una donna e un uomo". A me interessa considerarci due persone innamorate, che quando stanno insieme finiscono col fondersi e non lasciarsi più. Mi interessa cercare e trovare l'altra metà di me stessa e completarmi in questo senso, come mi completano l'atto di scrivere o di respirare.
Voglio scendere negli abissi dell'io, senza genere alcuno.
Voglio essere umana, andare anche al di là del mio essere donna, cosa di cui sono assolutamente sicura. E voglio amare un essere umano da umana.
Ora, io nel leggere questa frase ho provato al tempo stesso comprensione e rifiuto, e tenterò di spiegare come mai.
Penso sia indubbio che una frase del genere sia molto eterosessista ed eteronormativa. E' come se implicitamente stesse dicendo "Siamo un uomo e una donna. E' questa la nostra identità. Dunque abbiamo fatto quello per cui uomini e donne sono invariabilmente programmati: fare sesso gli uni con le altre."
Capisco che molte persone, uomini e donne, si sentano rassicurati a pensarla in questo modo. Gli viene insegnato fin dall'infanzia, nelle fiabe, in tv, nei libri, al cinema, nella musica, nella vita quotidiana, talvolta anche al catechismo et similia, come uomini e donne debbano comportarsi. Quando finalmente gli succede di innamorarsi, ricadere nei ruoli prestabiliti di un uomo e di una donna come sono concepiti nella nostra cultura quasi di sicuro li fa sentire completi. La favola meravigliosa che è accaduta anche a loro. Adesso sanno di cosa parlano tutti. Sanno cosa significa stare in coppia. Tanto basta alla loro identità e al loro amore.
Ma purtroppo... Purtroppo io trovo una cosa del genere superficiale, talmente superficiale che pensare in quest'ottica non mi soddisfa.
Io voglio vagliare, sviscerare, osservare, studiare, scrutinare, analizzare cosa significa essere uomini e donne, e scoprire tutte le costruzioni sociali che ci spacciano per "naturali" e "biologiche". Voglio andare oltre l'idea che quando faccio sesso con un uomo sto accettando il mio destino naturale, che nell'atto stiamo ognuno riempiendo le caselle di "maschio" e "femmina" e che dovremmo sentirci realizzati per questo.
Per me innamorarsi e vivere la vita di coppia è una cosa molto più personale, psicologica, segreta, soggettiva, in cui nessun* può mettere bocca, perché sappiamo solo io e l'altra persona come funziona per noi.
Io non sarò realizzata finché non toccherò l'anima e la mente della persona di cui sono innamorata, e finché quella persona non toccherà la *mia* anima e la *mia* mente, scivolando al di là del corpo, fino a immergerci in un abisso in cui finalmente arriviamo all'essenza delle cose. Non mi interessa considerare me e l'altra persona "una donna e un uomo". A me interessa considerarci due persone innamorate, che quando stanno insieme finiscono col fondersi e non lasciarsi più. Mi interessa cercare e trovare l'altra metà di me stessa e completarmi in questo senso, come mi completano l'atto di scrivere o di respirare.
Voglio scendere negli abissi dell'io, senza genere alcuno.
Voglio essere umana, andare anche al di là del mio essere donna, cosa di cui sono assolutamente sicura. E voglio amare un essere umano da umana.
Ciao, e molto bello e istruttivo questo articolo, ti vorrei solo fare una domanda, cosa intendi per animo maschile?
RispondiEliminaciao,
RispondiEliminaarticolo molto bello e per me interessante (mi sono sempre chiesta come facesse una ragazza etero a stare assieme a ftm, xchè si sa l'amore e il sentimento sono belli,ma anche il corpo ha la sua parte!).
solo un appunto. quando citi "the nocturne" di scott, a parer mio, non voleva soffermarsi sul genere uomo-donna, ma anzi sottolineare che non erano marito-moglie e quindi ruoli prestabiliti con tutto il corollario di comportamenti ecc...,ma due esseri umani che si volevano bene. proprio come tu e massimo
Ciao, sono la compagna di un ftm...ma se devo essere sincera per me è un uomo a tutti gli effetti. Leggere questo articolo è stato un piacere ..davvero.
RispondiEliminaA mio parere nessuno può capire cosa si prova se non lo si vive personalmente... quando ti innamori cadono tutte le barriere, anche quelle che ti vuoi costruire a tutti i costi.
Per un anno siamo stati amici e io non sapevo nulla... poi quando lui si è dichiarato mi ha dovuto dire ciò che di più intimo lo riguardava. Io non ci potevo credere.... lui è uomo dentro e fuori, nella mente e nel fisico.
Anche io ero innamorata di lui, ma qulla notizia per me è stato il panico! Potete immaginare...ma quando si è innamorati niente ti ferma... sei innamorato di quella persona , stop. Che in mezzo alle gambe ci sia un'organo genitale maschile o femminile ...sei innamorata di quella persona. Per me lui era sempre stato il ragazzo stupendo che avevo sempre frequentato , il resto non mi doveva importare. Così è stato, l'amore è stato troppo forte per qualsiasi congettura mentale, mi fa sentire una donna amata, desiderata sotto ogni aspetto!!! anche a letto...anzi mai nessun uomo mi ha fatto sentire come mi fa sentire lui a letto. Un uomo non è tale perche ha un pene in mezzo alle gambe. Un uomo è tale nei comportamenti, nei gesti, nella mente e nel cuore.
E anche per ciò che ha tra le gambe. Perdonami ma non sono d'accordo. Se tra le gambe ha uan vagina per me è una donna e che abbia la barba o comportamenti maschili o pseudo tali a me francamente non interessa proprio nulla. Nn ti dara' mai figli perché non avrà mai spermatozoi e prenderà ormoni a vita. Anche no
EliminaCondivido il tuo pensiero e mi rispecchio nelle parole del tuo articolo. Ho 20 anni, sono una ragazza etero e anche io ho una relazione con un FTM (che tra l'altro è mio cugino).
RispondiEliminaLui è la mia anima gemella nel vero senso del concetto. Lo amo senza alcun freno, senza filtri, senza paure , senza sentirmi in una situazione inadeguata o qualcosa del genere.
Dal mio punto di vista non vi è alcuna differenza fra lui e un uomo biologico, è meravigliosamente l'UOMO della mia vita.
Non posso fare a meno di sorridere quando leggo o ascolto alcuni commenti rispetto al soddisfacimento sessuale. Il mio ragazzo, non per presunzione, ma mi fa raggiungere un soddisfacimento tale da perdere i sensi. E ciò per quanto riguarda il godimento fisico che è la parte più superficiale ed effimera. Fare l'amore è un'altra cosa, significa unire gli spiriti, condividere la mia anima con la sua e viceversa. Significa manifestare l'amore e abbandonarsi alla sensazione di onnipotenza che il sentirsi amato e desiderato ci da. Ripeto, lui è la persona che ho scelto per il resto dei miei giorni e non perché lui sia FTM attenzione,ma perché ho avuto la fortuna di trovare quell'uomo che mi ha permesso di capire il senso della vita, quell'uomo che quando mi guarda mi fa sentire la cosa più bella di questo mondo, insomma quell'essere umano con l'anima combaciante alla mia.
Silvia, mi hai fatto commuovere... Grazie di aver riportato questi tuoi pensieri. Io sono totalmente estranea a questo mondo, me ne sto interessando perché lo ritengo importante, ma sono sicura che tutto quello che leggo e che sento da voi mi aiuti, a prescindere dal fatto che prima o poi possa conoscere un ragazzo ftm..perché secondo me voi trasmettete valori di vita, nel senso più meraviglioso del termine. Vi adoro <3
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