La
condizione che condiziona
ArticoloDi: MassimoTiberioB. & Silvia Selviero
Vi
vorremmo fare una domanda che vale un prezzo così alto che neppure
MasterCard riuscirebbe a pagarlo, e che in ogni caso sarebbe
difficile da stabilire. Ma prima di farla dobbiamo chiarire il
discorso alla base, ossia cosa si intende per ruolo di genere.
ruolo
di genere è una serie di norme comportamentali associate ai maschi e
alle femmine, rispettivamente, in un dato gruppo o sistema sociale.
Il genere
è una componente del sistema dei sessi,
riferito alla "serie di coordinazioni tramite le quali una
società
trasforma la sessualità biologica
in prodotti dell'attività umana e in cui queste esigenze trasformate
vengono soddisfatte" (Reiter 1975: 159).
Tradotto:
il ruolo di genere rappresenta una serie di codici, convenzioni e
regole di comportamento diverse tra uomini e donne.
Ma
questo sta avvenendo molto lentamente, e molte persone ancora
soffrono di discriminazioni perché non corrispondono ad uno
stereotipo femminile o virile.
In
realtà è facile dimostrare che nella nostra cultura si esalta tutto
quello che rende diversi uomini e donne e si impoverisce tutto quello
che li rende simili. E più ci allontaniamo da un terreno comune in
cui siamo tutti persone, individui unici e irripetibili, più è
facile pensare che a causa di queste differenze un genere debba
prevalere sull’altro. Se abbiamo in testa uno stereotipo secondo
cui gli uomini sono naturalmente dominanti e le donne naturalmente
sottomesse, ad esempio, ci comporteremo di conseguenza, condizionando
i bambini ad essere aggressivi e le bambine ad essere docili. E
quante volte una cosa del genere è successa ai ragazzi FtM? Prima di
prendere consapevolezza di se stessi, quando venivano trattati da
ragazze (sicuramente è successo a moltissimi), quante volte si sono
visti negare dei piaceri, scoraggiare a perseguire un sogno, punire
per un comportamento considerato sbagliato, sminuire quando si
cercava di esprimere se stessi perché “tu sei una femmina e queste
cose sono da maschi”?
Non
potendo parlare a nome di tutti i ragazzi FtM Massimo si permette di
portare la mia esperienza.
Sono
il figlio maggiore nella mia famiglia, dopo di me ho un fratello più
piccolo di 6 anni. Dalla mia infanzia all’adolescenza, fino ad ora
che ho 30 anni, mi sono sentito dire SEMPRE come risposta alle mie
continue lamentele (“Perché devo sparecchiare sempre io??” e
altre domande del genere), “Tu
sei la femmina e tu devi farlo”;
ovviamente mio fratello ho cominciato a soprannominarlo “il
principino” visto che è servito è riverito.
Immagino
alcuni di voi che si stanno agitando solo a leggere queste cose,
figuratevi io a viverle.
Oggi,
a 30 anni, il motivetto non è cambiato (con tutto che io sono in
terapia ormonale da 2anni): per loro rimango sempre la figlia
femmina di casa.
Ho
riscontrato le stesse avversità anche fuori dalla mia famiglia. Ho
fatto una scuola professionale di Grafica Pubblicitaria, e alla fine
dei primi 2 anni ci veniva presentato un foglio dove si poteva
scegliere l'anno di specializzazione: Stampa (che si occupa del
funzionamento delle macchine da stampa e tutto il resto della parte
pratica) e Prestampa (come dice il nome stesso, sarebbe tutto il
lavoro di progettazione al pc). Io sono sempre stato per le materie
pratiche e quindi misi Stampa.
Mi
sono visto rimandare indietro il foglio con la giustificazione “la
Stampa è indicata per i maschi”, quindi io potevo scegliere solo
prestampa.
Risultato:
mi sono ritirato da scuola.
E
questa situazione non si è risparmiata neanche in ambito lavorativo.
Un anno dopo mi sono iscritto ad un corso AIUTO BANCONIERE SETTORE
CARNI (macellaio), e sono stati tutti a dirmi “una femmina che fa
il macellaio non si è mai vista!”; alla faccia loro ho lavorato e
ho preso tanto di attestato.
Detto
tutto questo, poniamoci la domanda.
È
forse il ruolo
di genere
che può innescare un futuro e possibile DISTURBO D'IDENTITÀ DI
GENERE???
Non
si sa, o almeno noi non lo sappiamo.
L'avversità
(o proprio Odio) verso il proprio sesso può portare una persona a
desiderare di cambiarlo? Sicuramente sì che può farlo, ma è la
soluzione giusta?
Esistono
persone che hanno sicuramente un disagio con il proprio corpo, ma per
le quali il percorso non è la soluzione giusta, anzi, potrebbe
persino peggiorare la situazione. Ognuno individualmente dovrebbe
mettersi in discussione e cercare le risposte al proprio disagio
avvalendosi dell’aiuto di uno specialista, perché sia chiaro (non
per scoraggiarvi), il Disturbo dell’Identità di Genere può essere
facilmente confuso con il Disturbo di Ruolo di Genere. Il DIG si
pensa sia un qualcosa di innato, che avviene con lo sviluppo dei
caratteri sessuali secondari (malgrado in alcuni casi sia presente
anche nei bambini), che rivelano al neoadolescente il proprio sesso
di appartenenza portandolo ad un disagio più fisico.
Andando per logica, se è la società a fare il
disforico, in alcuni Paesi africani e asiatici le donne dovrebbero
essere tutte aspiranti FtM, dal momento che (scusate la brutalità)
sono trattate decisamente peggio delle donne occidentali.
Quindi qualcosa non quadra: forse per alcuni
ragazzi non accettarsi nel proprio ruolo (attenzione a non
confondersi con l’identità) è stata solo un’aggiunta al loro
disagio già fisico.
Conclusioni: DRG, può essere un tassello del DIG
ma non le fondamenta.
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