“E' duro combattere contro il desiderio del cuore, tutto ciò che desidera di avere, lo acquista al prezzo dell’anima.”(Eraclito)
Articolo di: Massimo Tiberio B. & Silvia Selviero
Priapo |
Se volete accendere un vespaio
(suscitare reazioni irate, sollevare polveroni, scatenare un
putiferio, un coro di proteste, di pettegolezzi e chi più ne ha più
ne metta) all’interno di una comunità transessuale FtM, per
spirito autolesionista e provocatorio o per volontà di fare
informazione costi quel che costi, non disperate, è sufficiente
nominare la “FALLOPLASTICA” e vi ritroverete sommersi
dall’alveare!
Scherzi a parte, quello di cui stiamo
per scrivere è senza farlo apposta un argomento molto discusso, vuoi
per la forte richiesta di informazioni vuoi per mera curiosità –
ed è per questo che Silvia, che odia api e vespe e teme di essere
allergica nonostante il fatto che non l’hanno mai punta, ha
scomodato quelli di Feudalesimo e Libertà per farsi un’armatura.
Il vespaio funziona all’incirca così:
il tizio X chiede un’informazione, Y risponde e aggiunge che
secondo lui non è un intervento chirurgico necessario per il suo
equilibrio psicofisico, KJH rispondono che secondo loro lui non è
“un vero FtM” perché sta bene con la sua VAGINA, e a ‘sto
punto si unisce tutto l'alfabeto, chi schierato a favore chi contro
(ho visto amicizie finire per questo motivo).
Sembra che l'essere FtM si riduca tutto
al FALLO (e non quello dove ti entrano a gamba testa durante la
partita di calcetto...), e pensandoci bene Massimo deve dire che la
comunità FtM è molto fallocentrica, o almeno in parte.
Se vogliamo dirla tutta gira parecchia
ignoranza sulla falloplastica, si va molto a speculazioni azzardate
causate dal passaparola magari da amico ad amico, e da individuo a
individuo che ci si è sottoposto, ma come il gioco del telefono
senza fili insegna alla fine il messaggio viene sempre distorto.
Quello che gira comunemente è:
- “Il Neofallo sembra un salsicciotto e non un pene.”
- “Il Neofallo non ha sensibilità”
- “In certi casi neanche ci puoi pisciare”
- “Per tenerlo dritto devi fare un’operazione per la protesi interna”
- “Devi tornare in sala operatoria ogni dieci anni per sostituire l'uretra”
E alcune di queste informazioni sono
errate, e altre parzialmente vere.
Falloplastica
L’intervento consiste nel ricreare un
neo-fallo utilizzando tessuti prelevati da altre zone del corpo del
paziente stesso.
Esistono diverse procedure e ogni chirurgo ha la sua tecnica specifica; di seguito verranno elencate solo alcune delle tipologie di operazioni di falloplastica note.
Tecnica Gillies
La falloplastica di questo tipo fu eseguita per la prima volta su un uomo transessuale (Michael Dillon) nel 1946 dallo stesso Dott. Harold Gillies
Tecnica piuttosto datata, ma di sicuro interesse storico, prevede l’utilizzo di un lembo di pelle e tessuti dall’addome, arrotolato a formare una forma cilindrica all’interno del quale verrà posizionato un ulteriore lembo di pelle a formare la nuova uretra.
Per l’erezione potrà essere successivamente inserita una protesti erettile.
Tecniche diverse impiegano lembi di pelle, tessuti, nervi, ecc prelevati da parti diverse del corpo (addome, braccio, gamba, torace, ecc). In molti casi la parte donatrice rimane permanentemente segnata limitandone, talvolta, la funzionalità stessa.
Il risultato estetico, che può essere anche molto soddisfacente, dipende fortemente dall’abilità e dall’esperienza del chirurgo.
L’allungamento dell’uretra, che permette di urinare in piedi, è facoltativa.
L’erezione sarà possibile, qualora lo richiedesse il paziente, tramite una protesi erettile (vedi figura sotto)
La sensibilità erogena del neopene sarà data dal clitoride inglobato nei tessuti alla base del neo-fallo. L’asta e la punta del pene avranno invece sensibilità tattile.
In tutti i casi la sensibilità sarà possibile solo se i nervi non sono stati danneggiati e hanno attecchito nei nuovi tessuti.
In aggiunta è possibile abbinare alla falloplastica una scrotoplastica che consiste nell’inserimento di protesi al silicone nel neoscroto, generalmente ottenuto dalla fusione delle grandi labbra.
Rischio da prendere in considerazione per questa procedura è la necrosi del neo-fallo conseguente alla mancata irrorazione di sangue dei tessuti trapiantati. (Fonte)
Esistono diverse procedure e ogni chirurgo ha la sua tecnica specifica; di seguito verranno elencate solo alcune delle tipologie di operazioni di falloplastica note.
Tecnica Gillies
La falloplastica di questo tipo fu eseguita per la prima volta su un uomo transessuale (Michael Dillon) nel 1946 dallo stesso Dott. Harold Gillies
Tecnica piuttosto datata, ma di sicuro interesse storico, prevede l’utilizzo di un lembo di pelle e tessuti dall’addome, arrotolato a formare una forma cilindrica all’interno del quale verrà posizionato un ulteriore lembo di pelle a formare la nuova uretra.
Per l’erezione potrà essere successivamente inserita una protesti erettile.
Altre tecniche
Tecniche diverse impiegano lembi di pelle, tessuti, nervi, ecc prelevati da parti diverse del corpo (addome, braccio, gamba, torace, ecc). In molti casi la parte donatrice rimane permanentemente segnata limitandone, talvolta, la funzionalità stessa.
Il risultato estetico, che può essere anche molto soddisfacente, dipende fortemente dall’abilità e dall’esperienza del chirurgo.
L’allungamento dell’uretra, che permette di urinare in piedi, è facoltativa.
L’erezione sarà possibile, qualora lo richiedesse il paziente, tramite una protesi erettile (vedi figura sotto)
La sensibilità erogena del neopene sarà data dal clitoride inglobato nei tessuti alla base del neo-fallo. L’asta e la punta del pene avranno invece sensibilità tattile.
In tutti i casi la sensibilità sarà possibile solo se i nervi non sono stati danneggiati e hanno attecchito nei nuovi tessuti.
In aggiunta è possibile abbinare alla falloplastica una scrotoplastica che consiste nell’inserimento di protesi al silicone nel neoscroto, generalmente ottenuto dalla fusione delle grandi labbra.
Rischio da prendere in considerazione per questa procedura è la necrosi del neo-fallo conseguente alla mancata irrorazione di sangue dei tessuti trapiantati. (Fonte)
Il problema che la falloplastica sia così arretrata a differenza di una vaginoplastica (sempre se così si dica) e che gli FtM si chiudo come scemi e non parlano della propria esperienza o mostrano foto,(non dico al mondo ma
RispondiEliminaAlmeno nel mondo LGBTQ , e che molti ci rinunciano o si fanno all'omosessualità . E quindi noi pochi altri giochiamo alla roulette russa! Un vero schifo!
Non capisco cosa intendi con "si fanno all'omosessualità", la falloplastica è di per se un intervento che è rimasto veramente bloccato, questo non significa che la colpa sia di noi FtM che ci teniamo per noi i risultati, ma bensì che non c'è una vera e propria formazione del personale (quindi chirurghi ecc..) e le tecniche conosciute sono vecchie e molto spesso anche non belle. Ci sarebbe da investire molto di più (qui in Italia). Molti ragazzi che conosco su vari gruppi mandano foto in privato dei loro risultati.
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