L'altro giorno ho visto un cesso dove sulla porta c'era scritto "Questo cesso fa cagare", non so se era una ottima pubblicità o un'esortazione a non usarlo... (Guru)
Articolo di: Massimo Tiberio
B.
Chi è nell’ambiente transgender sa
che problema può essere quello del bagno in un luogo che non sia
casa propria.
Dato che noi, a differenza di quello
che molti credono, abbiamo una vita sociale e ci relazioniamo con il
mondo esterno, e non siamo dei buffi esseri blu con il cappello e i
calzoncini bianchi (NOTA di Silvia: Massimo, sei sicuro?), capita che
quando scappa andiamo al bagno, ma quale porta scegliere?
Un esempio famoso – non so se vi
ricordate – è stato quello del 2006 dove la parlamentare
Elisabetta
Gardini, dopo un diverbio con la exx
deputata Vladimir Luxuria ha esordito con:
"Trovare
Guadagno mi ha provocato un trauma. Mi vergogno che si dia una
immagine così di basso profilo del Parlamento. Se avessi saputo,
sarei stata zitta...".
(per l'articolo completo clicca
qui)
E sì, forse se stava zitta avrebbe
fatto una figura di merda in meno, ma ha perso l'occasione.
Credo che la maggior parte dei problemi
che gli Italiani hanno nell’assumere alle dipendenze
una persona transessuale sia appunto quello del bagno, perché la
loro testa diventa un guazzabuglio di domande: “Dove andrà in
bagno? Uomini o donne? Dovrò fare uno spogliatoio a parte? Quanto mi
costerà? Come la prenderanno gli altri dipendenti?” Insomma
c'è da notare come un problema di facile soluzione per una mente
informata e intelligente diventa un problemone, che si riversa anche
sulla persona transessuale che porell* non ha nessuna colpa.
Sarei ingiusto se non dicessi che fa danni anche alla persona transessuale in sé, perché ovviamente non vuole trovarsi in situazioni scomode o anche pericolose per alcuni versi.
Alcuni ragazzi FtM aspettano molto tempo prima di usare il bagno degli uomini perché vogliono essere sicuri di “passare”, ma non per un’insicurezza in sé ma perché hanno paura, (e non ho vergogna nel dire che sì, io rientro tra queste persone). Forse non il terrore, ma una serie di emozioni che frenano altri ragazzi FtM allo stesso modo in cui frenavano me dall’andare al bagno degli uomini.
Oltretutto c'è anche la vergogna di andare in quello delle donne.
In entrambi i casi dovremmo stare col pensiero della “Scusa credibile” da usare per giustificare la nostra presenza lì.
Tutte queste pippe mentali su dove andare a fare i nostri bisogni fuori casa solo perché l'Italia (ma vedo anche il mondo) ha questa morbosità del “cosa avrà fra le gambe?” sono tremende, perchè diciamola tutta non è solo la persona transessuale in sé che spaventa l'uomo e la donna medi, ma è anche di cosa è dotata.
Frasi come: “E se mia figlia vede un uomo vestito da donna fare pipì in piedi?”
Come se nei bagni ognuna pisciasse con la cinciallegra al vento, tipo che una passa davanti a quella che sta pisciando e le fa: “Anche lei qui a pisciare?!”
Per nostra fortuna ci sono le PORTE a dare un po’ di privacy (quando funzionano), quindi vorrei sapere... la figlia quando vedrà un “uomo” pisciare nel bagno delle femmine?? Se una persona cissessuale chiude la porta e la riapre solo quando ha fatto, perché una persona transessuale non dovrebbe??
Altra frase è: “Ho paura che mi stupra”. Fino a prova contraria nessuna transessuale ha violentato una donna (almeno che io sappia) più che mai in un bagno, io mi preoccuperei più degli uomini che le sono intorno e non di chi si ritrova a pisciare nello stesso bagno.
(Nota di Silvia: E a proposito di questo, a tutte quelle donne cissessuali terrorizzate che un uomo si spacci per una donna MtF per entrare nel loro bagno e far loro del male: avere una diagnosi di DIG non è così facile, non è sufficiente dire “Sono MtF” per convincere tutto l’entourage medico, e prima che a una persona transessuale sia permesso di usare il bagno appropriato per il suo genere le sue motivazioni verranno analizzate e scrutinate con una lente di ingrandimento per accertarsi che non abbia cattive intenzioni. Ad onor del vero, quando fate queste polemiche e vi terrorizzano le donne MtF, mi dimostrate soltanto che siete ignoranti delle discriminazioni transfobe e non vedete una MtF come una donna a tutti gli effetti)
Insomma, per chiudere il tutto, mi viene da dire che ognuno dovrebbe pensare a cos’ha nelle proprie mutande e non a guardare in quelle degli altri. E che non serve un bagno apposito per le persone transessuali (PERSONE, non “cose mezze”), ma serve un cervello nuovo a molte persone.
*Note:
- Missouri, studentessa
trans chiede di usare il bagno delle ragazze, i compagni protestano
(Clicca
Qui)
- Lo
studente trans che non può usare il bagno dei ragazzi (Clicca
Qui)
- Transessuale arrestata
per aver usato bagno femminile (Clicca
Qui)
Questi sono alcuni articoli che parlano appunto di questo argomento.
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