Articolo di: Massimo
Tiberio B.
Essere FtM non ci rende immuni dalla possibilità di
contrarre delle malattie veneree che naturalmente non escludono nessuno che abbia un'attività sessuale.
"L'unico modo per non prendere malattie è non fare sesso" (cit:
frate indovino)
Purtroppo la scuola, ma anche la società, non ci dà un'adeguata istruzione sulla prevenzione e su questa tematica, è più facile per loro chiamarla “educazione all'affettività” che chiamarla “educazione sessuale”, e oltretutto quando lo fanno è rarissimo che non non si limitino a dire:
1.
I maschietti hanno il pene e le femminucce la
vagina.
2.
I bambini non li porta la cicogna (anche se
sempre di un uccello si tratta) [Priapo docet]
3.
Non si resta incinta con un bacio o toccando la
porta del bagno dei maschi
4.
L'uso del preservativo
5.
Non fare sesso prima del matrimonio
E' normale che noi povere teste di PRIAPO arriviamo
alla veneranda età dei 30-40 anni che pensiamo che il “Salto della quaglia”
detto anche COITO
INTERROTTO sia il metodo contraccettivo più sicuro contro gravidanze
indesiderate.
Ma non era questo l'argomento principale, anche perché suppongo che se state leggendo qui sappiate come nascono i bambini; se dovessi
sbagliarmi (Clicca qui)
In questo articolo si parlerà di malattie, quindi se siete IPOCONDRIACI andate oltre le descrizioni, e in qualsiasi caso voglio ricordare che questo articolo NON
sostituisce una diagnosi fatta da un medico.
Clamidia:
Cause
E' dovuta ad un batterio, la Chlamydia trachomatis, che si trasmette con i rapporti sessuali ed è una delle IST più diffuse nel mondo, soprattutto nelle donne al di sotto dei 25 anni sessualmente attive. Ogni anno si contano nel mondo oltre 90 milioni di nuovi casi; in Italia l'infezione colpisce da 2 10 persone sessualmente attive su 100.
Trasmissione
Può essere trasmessa attraverso rapporti vaginali, anali o orali. Se uno dei due partner è infetto, le probabilità di trasmissione all'altro sono del 20% e la durata media dell'infettività, se l'infezione non è curata, può arrivare fino ad un anno. Spesso è trasmessa dalla madre infetta al neonato al momento del parto. E' possibile la trasmissione attraverso oggetti usati per il piacere sessuale.
Sintomi e Segni
Tre quarti delle donne e un quarto degli uomini infettati non hanno nessun sintomo.
Uomo: bruciori urinari, fuoriuscita di liquido dalla punta del pene, arrossamento del glande, dolore e gonfiore dei testicoli.
Donna: perdite vaginali, sanguinamento intermestruale o dopo aver fatto l'amore, dolori al basso ventre, dolori durante i rapporti sessuali, disturbi urinari.
Per entrambi: perdite liquide o sanguinamento dall'ano in caso di infezione anale.
Uomo: bruciori urinari, fuoriuscita di liquido dalla punta del pene, arrossamento del glande, dolore e gonfiore dei testicoli.
Donna: perdite vaginali, sanguinamento intermestruale o dopo aver fatto l'amore, dolori al basso ventre, dolori durante i rapporti sessuali, disturbi urinari.
Per entrambi: perdite liquide o sanguinamento dall'ano in caso di infezione anale.
Gonorrea:
Gonorrea |
Cause
E' un'infezione acuta a trasmissione quasi esclusivamente sessuale causata da un batterio (gonococco) che vive preferibilmente nelle mucose genitali, ma talora anche nella faringe e nell’ano. Raramente si può diffondere a vari organi. Ogni anno si diagnosticano nel mondo oltre 64 milioni casi di nuove infezioni. Fino a qualche tempo fa in Italia non era frequente (circa 200-300 casi l’anno) ma negli ultimi anni i casi osservati sono saliti ad oltre 500.
Trasmissione
L'infezione può essere trasmessa attraverso rapporti vaginali, anali o anche orali. La madre infetta può trasmettere l’infezione al neonato. E' possibile la trasmissione dai genitali ad altre parti del corpo: attraverso le mani tipicamente si contagia l’occhio. Un uomo ha il 30% di probabilità di infettarsi dopo un singolo rapporto con una donna infetta; viceversa, le probabilità per una donna che ha un rapporto con un uomo infetto salgono fino all’80%. La contagiosità delle infezioni non curate può durare anche 5-6 mesi.
Sintomi e segni
In genere compaiono entro 5 - 8 giorni dal contatto sessuale.
Uomo: bruciore, prurito o difficoltà ad urinare e abbondanti perdite, spesso purulente, dalla punta del pene, che può irritarsi e gonfiare.
Donna: prurito e bruciore ad urinare e perdite vaginali anomale; i genitali esterni si possono infiammare ed il rapporto sessuale è doloroso. In rari casi è presente sanguinamento intermestruale, dolore al basso ventre. Spesso però nelle donne la malattia non dà alcun sintomo.
Per entrambi: in caso di trasmissione attraverso sesso anale possono comparire dolore anale, perdite o modesto sanguinamento; le forme anali il più delle volte non provocano disturbi. L’infezione della gola è possibile ma è asintomatica nel 99% dei casi. Possono comparire congiuntivite, in caso di infezione oculare, o macchioline sulla pelle, se l'infezione si diffonde a tutto il corpo.
Uomo: bruciore, prurito o difficoltà ad urinare e abbondanti perdite, spesso purulente, dalla punta del pene, che può irritarsi e gonfiare.
Donna: prurito e bruciore ad urinare e perdite vaginali anomale; i genitali esterni si possono infiammare ed il rapporto sessuale è doloroso. In rari casi è presente sanguinamento intermestruale, dolore al basso ventre. Spesso però nelle donne la malattia non dà alcun sintomo.
Per entrambi: in caso di trasmissione attraverso sesso anale possono comparire dolore anale, perdite o modesto sanguinamento; le forme anali il più delle volte non provocano disturbi. L’infezione della gola è possibile ma è asintomatica nel 99% dei casi. Possono comparire congiuntivite, in caso di infezione oculare, o macchioline sulla pelle, se l'infezione si diffonde a tutto il corpo.
Cancroide o ulcera molle:
Ulcera Molle |
Cause
E' una IST provocata da un batterio chiamato Haemophilus ducrey. Molto rara da noi (ufficialmente in Italia da anni non ci sono casi descritti), è più frequente in Africa ed in pochi altri Paesi: si contano 7 milioni di casi l’anno in tutto il mondo. Il rischio riguarda quindi soprattutto i viaggiatori.
Trasmissione
Attraverso i rapporti sessuali anali, orali e vaginali; è possibile la trasmissione da persone infette che non hanno sintomi.
Sintomi e segni
La persona colpita presenta ulcere molto dolenti ai genitali, talvolta con ingrandimento dei linfonodi inguinali. Si può osservare anche dolore all’ano e sanguinamento; inoltre l’uomo può avere perdite uretrali e la donna perdite vaginali.
Complicanze
Possono formarsi fistole, ovvero piccoli buchi nei tessuti intorno ai genitali, da cui fuoriesce pus o liquido.
Cancroide e HIV
Questa IST aumenta fino a 7 volte il rischio di acquisire o trasmettere il virus dell’HIV durante un rapporto sessuale non protetto; la cura di questa IST nei soggetti sieropositivi è più difficile.
Condilomi:
Condilomi |
Cause
E' la IST più diffusa nei paesi industrializzati. Deficit immunitari, uso di cortisonici, specialmente locali, e gravidanze possono favorire la malattia visibile. E' causata da un virus simile a quello che provoca le verruche sulla pelle, il Papilloma Virus (HPV). In realtà gli HPV sono oltre un centinaio e di questi solo alcune decine infettano i genitali. Tra essi, una minoranza ha però la capacità di determinare dei cambiamenti della cellula che possono predisporre al cancro quando associati ad altri fattori, fumo di tabacco in testa.
Trasmissione
La trasmissione è preferibilmente sessuale. Nella maggior parte dei casi l'’infezione si esaurisce in breve tempo ma talora il virus può rimanere vivo nelle cellule per tempi lunghi. L’infezione può essere trasmessa attraverso rapporti vaginali, anali o anche orali. A volte il virus può essere trasmesso attraverso il prolungato contatto mani-genitali; talvolta la persona stessa si autoinocula l’infezione durante le pratiche di igiene intima: è il caso di chi ha l’infezione a livello genitale e "trasporta" l'infezione a livello anale, dove poi si sviluppano i condilomi. Pertanto la presenza di condilomi anali non sempre è un segno di aver avuto rapporti di tale tipo. In qualche caso c'è la possibilità di trasmissione attraverso oggetti. Può essere anche trasmessa dalla madre al neonato al momento del parto. Le probabilità di trasmissione da un partner infetto ad uno non infetto e la durata della contagiosità non sono conosciute con certezza.
Sintomi e Segni
Uomo e donna: sui genitali e/o intorno all'ano compaiono escrescenze a superficie irregolare, isolate o raggruppate, di colore rosa o bruno, e di dimensioni variabili. Sono dette "creste di gallo" a causa della superficie irregolare. Può comparire prurito nelle zone colpite. Possono svilupparsi anche attorno o dentro la bocca nelle persone con difetti immunitari (ad esempio persone sieropositive per HIV).
Complicanze
La presenza di ceppi dei virus HPV ad alto rischio di trasformazione (molto rara in questi casi) può favorire la comparsa del cancro del collo dell’utero, dell’ano, della vulva e, forse, del pene.
Donovanosi o Granuloma:
Donovanosi |
Cause
E' una rara malattia cronica e progressiva provocata da un batterio chiamatoCalymmatobacterum granulomatis. Nei Paesi europei e nord americani si contano pochi casi l'anno, mentre in altri Paesi è decisamente più frequente (Papua, Nuova Guinea, Brasile, Sud Africa, Australia). Pertanto interessa soprattutto i viaggiatori.
Trasmissione
Esclusivamente attraverso rapporti sessuali orali, vaginali e anali. La trasmissibilità è tuttavia bassa.
Sintomi e segni
Dopo l’infezione compare un nodulo sotto la pelle, che si lacera mostrando un'ulcera di aspetto rosso scuro e carnoso. Le ulcere, che sono indolori, possono crescere e tendere al sanguinamento, c’è un gonfiore dei tessuti circostanti. Le ulcere possono durare anni e portare a cicatrici deturpanti.
Complicanze
A causa delle cicatrici possono comparire ostruzioni delle vie linfatiche che causano importanti gonfiori dei genitali e delle gambe. Talvolta l'infezione si diffonde al fegato ed alle ossa. Oggi queste complicazioni sono rarissime nei nostri Paesi. Altra rara complicazione è il carcinoma.
Donovanosi e HIV
La cura spesso è meno efficace nei soggetti sieropositivi. Come tutte le malattie ulcerative, la donovanosi aumenta fino a 7 volte il rischio di acquisire il virus dell'HIV durante un rapporto non protetto con una persona sieropositiva.
Diagnosi e cura
La diagnosi non è facile ed è possibile mediante l’asportazione di un pezzettino della lesione, che viene poi osservato al microscopio. Non ci sono esami del sangue o colturali utili. Si può curare con antibiotici e la cura è piuttosto lunga (3 - 4 settimane).
Generalmente le epatiti sono causate da sostanze tossiche per il fegato, come alcol, farmaci o alcune sostanze chimiche; talvolta sono la conseguenza di malattie particolari, come le malattie autoimmuni o rare malattie congenite. Tuttavia parecchi virus e microbi possono provocare un'infiammazione del fegato: in questa sezione parleremo solamente dei virus dell’Epatite A, B e C che possono essere trasmessi anche sessualmente.
Epatite A o Itterizia
(periodo di incubazione tra 15 e 50 giorni)
Cause
E' un'infiammazione acuta del fegato causata dal virus HAV, che colpisce direttamente questo organo. E' un virus molto diffuso in tutto il mondo ed è legato al livello igienico di una popolazione. In Italia l'epatite A è molto frequente e colpisce 3 persone ogni 100.000 abitanti: si contano circa 1500 casi all'anno.
Trasmissione
Il virus dell'epatite A si trasmette per via oro - fecale, quindi con cibi o bevande contaminati (in particolare frutti di mare crudi o frutta e verdura contaminate e non lavate), uso comune di stoviglie, vita familiare. Può essere anche trasmesso tramite le pratiche sessuali che coinvolgono la bocca e l'ano o le mani (rimming, fingering, fisting). L'infezione può essere trasmessa attraverso rapporti anali o orali. E' rischioso viaggiare senza la protezione del vaccino in aree in cui l'infezione è molto diffusa.
Sintomi e segni
Nella maggior parte dei casi non compare alcun sintomo, raramente compaiono affaticamento, febbre, nausea o vomito, feci chiare, una colorazione gialla degli occhi e della pelle chiamata ittero, urina color scuro, dolore al fianco destro che si può diffondere alla schiena.
Complicanze
L'epatite A non cronicizza mai, ma è possibile l'evoluzione fulminante che porta a morte la persona colpita (due casi ogni mille malati di epatite).
Herpes genitale:
herpes genitale |
Cause
L'infezione genitale è causata il più delle volte da un virus chiamato HSV-2. Anche il virus che provoca l'infezione delle labbra, chiamato HSV-1, può determinare - anche se più raramente - un'infezione genitale. L'herpes genitale è in netto aumento nel mondo industrializzato. Dopo essere entrato nel corpo, il virus può causare un primo episodio di malattia che di solito è il più forte e sparisce nel giro di 15 giorni. Il virus rimane poi nel corpo allo stato dormiente ma, nel 50-60% dei casi, può risvegliarsi periodicamente provocando sintomi simili alla prima volta anche se più lievi. Il risveglio del virus è provocato da stress, dalla febbre o può avvenire in seguito alle mestruazioni, a causa di altre infezioni, di esposizione alla luce solare e attraverso il trauma anche minimo provocato dai rapporti sessuali. Per fortuna la maggior parte delle persone infette non avranno mai una manifestazione clinica evidente: tuttavia, non essendo consapevoli di avere contratto l’infezione, possono diffonderla.
Trasmissione
Avviene sia tramite rapporti sessuale (vaginali, anali e orali) sia attraverso baci o carezze. Anche gli oggetti usati per il piacere sessuale e scambiati possono essere veicolo di infezione. Il virus può essere trasmesso al neonato durante il parto con conseguenze gravi. In una coppia in cui uno dei due partner è infetto, le probabilità di trasmissione sono circa del 12%. La contagiosità è massima durante le fasi sintomatiche e tende ad essere maggiore nel primo anno dopo l’infezione iniziale. La contagiosità è molto capricciosa e varia nel tempo: ci sono periodi in cui il virus viene eliminato sulla pelle e sulle mucose e periodi in cui è dormiente. Pertanto non si può escludere la presenza di momenti transitori di contagiosità tra due episodi acuti, anche se non ci sono sintomi o lesioni e l’individuo è in pieno benessere. Questo alternanza può durare tutta la vita. Le donne hanno un rischio di infettarsi triplo rispetto agli uomini.
Sintomi e segni
Uomo e donna: prurito e bruciore precedono la comparsa di vesciche tondeggianti nella zona genitale; rapidamente le vesciche si rompono lasciando il posto a piccole ulcere superficiali dolorose. In seguito compaiono croste bruno-giallastre destinate a sparire in pochi giorni. La prima volta si gonfiano anche i tessuti genitali con perdite uretrali, vaginali o anali. Si gonfiano anche le ghiandole della zona inguinale, che diventano dolenti. La prima infezione può essere accompagnata da febbre, mal di testa, dolori articolari e - raramente - da complicanze come impossibilità ad urinare, costipazione, irritazione nervosa ed in casi rarissimi meningite (il cui tasso di mortalità è elevato). Gli episodi successivi sono invece molto più blandi ma sempre mal tollerati a causa dell’irritazione locale. Se l'infezione coinvolge l’ano si possono avere dolori anali, perdite e sanguinamento modesto.
Complicanze
In rari casi si possono avere meningite o encefalite. Il ruolo dell’herpes come fattore di predisposizione del cancro del collo dell’utero è controverso. Talora l’infezione erpetica cronica è accompagnata da ansia, depressione e difficoltà emotive come conseguenza degli episodi di malattia e può essere opportuno un supporto psicologico.
HIV/AIDS:
Cause
L'AIDS è la conseguenza di un'infezione causata dal virus HIV (Human Immunodeficiency Virus). I virus sono di due tipi, HIV-1 e HIV-2, ma il più diffuso è certamente HIV-1. L'infezione, una volta acquisita, è permanente, si localizza in cellule particolari del nostro sistema di difesa (linfociti T-Helper o CD4) e il virus, dopo essersi moltiplicato al loro interno, le distrugge progressivamente. Nel corso degli anni, a causa della diminuzione del numero di queste cellule, diminuisce la capacità del corpo di difendersi contro altre infezioni: compaiono quindi malattie infettive, dette secondarie o "opportunistiche", dei polmoni, del cervello, dell'intestino o del sangue che portano alla morte. Inoltre l'inefficienza del sistema di difesa fa sì che si sviluppino anche alcuni tumori (sarcoma di Kaposi, linfomi, ecc.).
L'AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita) è quindi la fase finale ("conclamata") dell'infezione da HIV. Questa condizione è una "sindrome", ovvero un insieme di disturbi e di malattie diverse che hanno una stessa origine, cioè la presenza di una deficienza immunitaria acquisita e provocata dal virus HIV. L'infezione da HIV in Italia è probabilmente presente oggi in oltre 110-130.000 persone; dall'inizio dell'’epidemia i casi di AIDS conclamata sono stati quasi 60.000. Al mondo si stimano in quasi 40.000.000 il numero delle persone viventi colpite dal virus.
L'AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita) è quindi la fase finale ("conclamata") dell'infezione da HIV. Questa condizione è una "sindrome", ovvero un insieme di disturbi e di malattie diverse che hanno una stessa origine, cioè la presenza di una deficienza immunitaria acquisita e provocata dal virus HIV. L'infezione da HIV in Italia è probabilmente presente oggi in oltre 110-130.000 persone; dall'inizio dell'’epidemia i casi di AIDS conclamata sono stati quasi 60.000. Al mondo si stimano in quasi 40.000.000 il numero delle persone viventi colpite dal virus.
Come si trasmette
La modalità di trasmissione dell'infezione è il contatto diretto tra una persona infetta e una persona sana. Il virus HIV pertanto si trasmette:
- attraverso rapporti sessuali vaginali, anali e oro-genitali non protetti da profilattico o con uso non adeguato dello stesso; in caso di rapporti oro-genitali, è a rischio la persona che mette la bocca a contatto con l'organo genitale del partner; nei rapporti sessuali non protetti le donne corrono un rischio di contagio più elevato rispetto agli uomini
- con il sangue e i suoi derivati, attraverso lo scambio di siringhe contaminate (per chi si inietta sostanze per via endovenosa), attraverso un contatto diretto tra ferite cutanee profonde, aperte e sanguinanti, attraverso un contatto diretto del sangue con mucose; attraverso le trasfusioni non controllate in laboratorio
- da madre sieropositiva a figlio durante la gravidanza, il parto, attraverso l'allattamento al seno materno
- in casi molto rari, con i trapianti di organi o tessuti o inseminazione artificiale con organi, tessuti o sperma donati da soggetti sieropositivi nel "periodo finestra".
Il rischio di acquisire il virus attraverso un rapporto sessuale varia a seconda del tipo di rapporto e la contagiosità del paziente infettante. In linea molto generale, dopo un rapporto anale o genitale non protetto con una persona sieropositiva il rischio di infettarsi è mediamente di un caso su 300. Cioè si avvera un'infezione ogni 300 rapporti con una persona positiva. Una persona tuttavia può contrarre l'infezione anche per una singola esposizione. Il rischio per una donna di acquisire l'infezione da un partner maschio sieropositivo all'interno di una relazione che duri da anni può essere calcolato tra il 10 ed il 45%. Il rischio di acquisire l'HIV in seguito ad un rapporto orale è molto basso ma comunque esiste.
L'HIV non si trasmette
- attraverso lacrime, sudore, saliva, urina, feci, secrezioni nasali, vomito purchè non contaminati da sangue
- la vita in famiglia o in comunità, le strette di mano, i baci "sociali"
- l'uso in comune di stoviglie e la preparazione di cibi
- l’uso di toilette, piscine, saune e luoghi pubblici
- il morso delle zanzare.
Sintomi e segni
Dopo il contagio passa un certo tempo (alcune settimane: il "periodo finestra") prima che una persona diventi sieropositiva. A questo punto può avere dei sintomi lievi e aspecifici (febbre, malessere, macchioline pallide sulle pelle, ingrandimento dei linfonodi, diarrea, mal di testa). In seguito, le persone sieropositive possono essere prive di sintomi per molti anni, ma sono portatrici del virus dell'HIV e possono trasmetterlo. Tuttavia ad un certo punto possono comparire una perdita di peso inspiegabile, stanchezza eccessiva, diarrea, ghiandole ingrossate o infiammate, febbre persistente, infezioni vaginali persistenti.
Linfogranuloma venereo (LGV)
Cause
Si tratta di un'infezione causata da una variante della Chlamidia trachomatische provoca una malattia cronica; è rara in Europa ma può essere decisamente più diffusa in Sud America, in Asia ed in Africa. Negli ultimi anni sono stati rilevati solo due casi a Torino ed uno a Milano.
Trasmissione
Il contagio avviene attraverso piccoli abrasioni o taglietti della pelle e delle mucose durante i rapporti anali, vaginali ed orali.
Sintomi e segni
La malattia può avere tre stadi. Nello stadio iniziale compaiono un gonfiore simile ad un foruncolo oppure una piccola ulcera; talvolta i sintomi sono quelli di un'infiammazione delle vie urinarie. Questi disturbi, che guariscono rapidamente tanto da passare spesso inosservati, sono accompagnati da un piccolo rigonfiamento delle ghiandole inguinali. Dopo un periodo variabile tra 10 giorni e sei mesi, comincia il secondo stadio: compare una grossa ghiandola inguinale dolente al punto che talvolta obbliga il paziente a camminare curvo per il dolore; ci sono febbre, malessere generale, tosse e mal di testa. Dopo poche settimane la ghiandola scoppia facendo uscire pus e lentamente la ferita guarisce lasciando profonde cicatrici. In altri casi questa seconda fase avviene nell’ano e quindi ci sono prurito, ulcere anali, dolore e perdite di liquido o pus, febbre, disturbi intestinali. Se la malattia non viene curata con antibiotici entriamo nel terzo stadio dove si osserva la ricomparsa di ulcere genitali accompagnate da cicatrici che portano, dopo anni, a gonfiore cronico degli organi genitali e restringimenti dell’ano.
Complicanze
Sono molte, tutte gravi e sono quelle che si osservano nella terza fase di malattia.
Mollusco contagioso o Molluschi:
mollusco contagioso |
Cause
Infezione cutanea molto comune provocata dal virus del Mollusco; è molto diffusa tra i bambini in tutte le parti del mondo.
Trasmissione
Attraverso il contatto pelle-pelle e attraverso i contatti sessuali; è trasmissibile anche attraverso la saliva e oggetti come le salviette.
Sintomi e segni
Si presenta con piccole escrescenze rossastre o brune che hanno un'infossatura al centro. Se spremute, ne fuoriesce una materiale biancastro simile a quanto accade con comedoni o punti neri.
Complicanze
I molluschi possono diventare numerosissimi se vi sono debolezze immunitarie o se si assume il cortisone cronicamente.
Pediculosi del pube o Piattole:
Cause
E' causata da un parassita (Phthirus pubis) che si annida tra i peli pubici ma anche tra i peli del petto e sotto le ascelle. Colpisce milioni di persone al mondo e pertanto è molto comune.
Trasmissione
Viene trasmessa durante il rapporto sessuale ma anche attraverso il contatto con lenzuola, asciugamani o abiti usati da una persona afflitta dai parassiti.
Sintomi e segni
Si tratta di animaletti simili ai pidocchi che causano pruriti soprattutto nell'area genitale; tra i peli del pube o nella biancheria possono comparire piccolissimi residui scuri simili a sabbia costituiti dalle loro feci.
Diagnosi e cura
La diagnosi viene effettuata con una lente durante un'attenta osservazione delle zone pelose genitali. Se si trovano elementi sospetti, questi sono osservati al microscopio. Per eliminare parassiti e uova non bastano normali lavaggi con acqua e sapone, occorrono specifiche lozioni prescritte dal medico; è consigliabile radere la zona infestata. La contagiosità cessa alla fine del trattamento. Dopo il primo episodio di malattia non si acquisisce la resistenza, quindi la malattia si può prendere più volte nella vita se non ci si protegge.
Proctiti o Enteriti:
Cause
Con questi nomi si indica un gruppo di infiammazioni dell’ultimo tratto dell’intestino (ano-retto-colon) provocate da microbi, virus e protozoi diversi che possono essere acquisiti con i contatti sessuali; sono più comuni di quanto si pensi.
Trasmissione
I germi sono portati nell’intestino attraverso il rapporto anale penetrativo, mentre alcune infezioni sono trasmesse dall’ingestione di cibo contaminato da feci o attraverso il contatto della lingua con l’ano (“rimming”). Anche l’uso di oggetti e l’abitudine di fare lavande o irrigazioni dentro l’ano può essere causa di infezioni.
Sintomi e segni
Dolori addominali, crampi, perdite anali di liquido o pus, sensazione di dover defecare, sanguinamento anale. Nel caso di infezioni più estese, inoltre, ci sono nausea, vomito, diarrea talora abbondante e sintomi generali come febbre, brividi, dimagrimento.
Diagnosi e cura
Per una diagnosi corretta occorre la visita del medico che, in base alla storia personale e alla storia dei contatti sessuali, deciderà quali esami effettuare. E' importante superare l'imbarazzo nel parlare di queste cose per arrivare alla diagnosi giusta: il medico non giudica ma aiuta a comprendere cosa succede. A seconda della diagnosi, si farà la cura indicata per il singolo agente di malattia.
Sifilide o Lue:
Sifilide |
Cause
E' provocata da un batterio chiamato Treponema pallidum che provoca una malattia dapprima localizzata che tende poi a diffondersi a tutto il corpo. E’ diffusa in tutto il mondo, ogni anno si contano 12 milioni di nuovi casi. Recentemente la sifilide è tornata ad essere particolarmente frequente nei Paesi europei e in Italia si è passati da 150-200 casi ad oltre 1500 l'anno.
Trasmissione
La maggior parte dei casi è trasmessa sessualmente (con tutti i tipi di rapporti). Occasionalmente può essere trasmessa attraverso il bacio, dopo un prolungato contatto con zone di pelle o mucose dove la malattia si manifesta, attraverso la trasfusione con sangue infetto (nei paesi dove il sangue non è controllato). La madre infetta può trasmettere l’infezione al feto ed al neonato durante la gravidanza e il parto. Dopo il contagio, il batterio è presente nel sangue e in tutti gli altri liquidi corporei (sperma e secrezioni vaginali in particolare), principalmente nelle lesioni che provoca. In una coppia in cui uno dei partner è infetto, le probabilità di trasmissione dopo un singolo rapporto sessuale è del 30% circa, ma arriva al 60% in caso di relazione prolungata. Il periodo in cui il malato è contagioso dipende dallo stadio della malattia ma può arrivare a due anni.
Sintomi e segni
La malattia si sviluppa nel tempo in tre stadi successivi.
Stadio 1: da 10 a 90 giorni dopo il contagio compare un'ulcera non dolorosa nella vagina, nel pene, dentro l’ano, in bocca o in gola. Compare inoltre un ingrossamento delle ghiandole linfatiche vicine alle lesione iniziale, per esempio all’inguine. Questa piaga può scomparire nell’arco di tempo compreso tra pochi giorni e 2-3 settimane, ma la malattia continua il suo corso senza dare segni visibili. In questa fase è contagiosa.
Stadio 2: inizia tra i 2 ed i 6 mesi dopo il contagio. Sulla pelle compaiono macchie che possono assumere le più svariate forme. Le macchie sono generalmente sul palmo delle mani, su piedi, tronco, regione anale, genitali e bocca e sono talvolta accompagnate da febbre, stanchezza e dimagrimento, ingrossamento delle ghiandole linfatiche, dolori alle articolazioni, disturbi alla vista, in qualche caso perdita di capelli. Raramente si può avere una epatite acuta lieve. I sintomi possono scomparire e ricomparire a ondate per diverso tempo, con intensità diversa. Anche in questa fase è contagiosa.
Stadio latente: dopo la prima comparsa delle macchie inizia un periodo chiamato “di latenza” in cui i sintomi sono assenti. Tuttavia il malato resta contagioso anche se non ha disturbi e questo periodo può durare fino a due anni. In questo stadio la maggior parte delle persone guarisce mentre in una certa percentuale di casi si passa agli stadi successivi di malattia.
Stadio 3 (detto anche tardivo): può presentarsi molti anni (10-30) dopo il contagio. Se la malattia non viene curata negli stadi precoci, si possono avere danni a tutti gli organi, soprattutto a cuore, cervello, cute, ossa, fegato e arterie. L'ultimo stadio oggi non si verifica quasi mai perché la malattia viene generalmente scoperta e curata negli stadi precoci.
Stadio 1: da 10 a 90 giorni dopo il contagio compare un'ulcera non dolorosa nella vagina, nel pene, dentro l’ano, in bocca o in gola. Compare inoltre un ingrossamento delle ghiandole linfatiche vicine alle lesione iniziale, per esempio all’inguine. Questa piaga può scomparire nell’arco di tempo compreso tra pochi giorni e 2-3 settimane, ma la malattia continua il suo corso senza dare segni visibili. In questa fase è contagiosa.
Stadio 2: inizia tra i 2 ed i 6 mesi dopo il contagio. Sulla pelle compaiono macchie che possono assumere le più svariate forme. Le macchie sono generalmente sul palmo delle mani, su piedi, tronco, regione anale, genitali e bocca e sono talvolta accompagnate da febbre, stanchezza e dimagrimento, ingrossamento delle ghiandole linfatiche, dolori alle articolazioni, disturbi alla vista, in qualche caso perdita di capelli. Raramente si può avere una epatite acuta lieve. I sintomi possono scomparire e ricomparire a ondate per diverso tempo, con intensità diversa. Anche in questa fase è contagiosa.
Stadio latente: dopo la prima comparsa delle macchie inizia un periodo chiamato “di latenza” in cui i sintomi sono assenti. Tuttavia il malato resta contagioso anche se non ha disturbi e questo periodo può durare fino a due anni. In questo stadio la maggior parte delle persone guarisce mentre in una certa percentuale di casi si passa agli stadi successivi di malattia.
Stadio 3 (detto anche tardivo): può presentarsi molti anni (10-30) dopo il contagio. Se la malattia non viene curata negli stadi precoci, si possono avere danni a tutti gli organi, soprattutto a cuore, cervello, cute, ossa, fegato e arterie. L'ultimo stadio oggi non si verifica quasi mai perché la malattia viene generalmente scoperta e curata negli stadi precoci.
Complicanze
Se non viene curata tempestivamente nello stadio 3, può provocare seri danni cerebrali, cecità, paralisi, demenza e anche morte.
Tricomoniasi:
Cause
La malattia è provocata da un protozoo, il Trichomonas vaginalis, che infetta la vagina e le vie urinarie. E’ la IST più diffusa nel mondo.
Trasmissione
Principalmente attraverso i rapporti vaginali; esiste la possibilità di contrarre l'nfezione attraverso lo scambio di oggetti per il piacere sessuale. E’ rarissima ma possibile il contagio del neonato durante il parto.
Sintomi e segni
Uomo: spesso assenti, talora bruciore mentre urina o modestissime perdite uretrali.
Donna: prurito o bruciore ai genitali esterni e alla vagina con perdite vaginali giallastre e schiumose, maleodoranti. Tuttavia può essere anche asintomatica (5%).
Donna: prurito o bruciore ai genitali esterni e alla vagina con perdite vaginali giallastre e schiumose, maleodoranti. Tuttavia può essere anche asintomatica (5%).
Complicanze
Nell’uomo sono state descritte irritazioni del pene, infiammazioni della prostata e infertilità. Nella donna rarissimamente può determinare un'infezione di utero e tube; raramente è associata all’infertilità.
Uretrite aspecifica o Scolo:
Cause
E' un'infiammazione della parte finale del condotto che porta l’urina sulla punta del pene;è una malattia prevalentemente dei maschi. E’ causata da vari batteri, in particolare Ureaplasma urealyticum o Mycoplasma genitalium; può essere causata da germi intestinali in caso di rapporti anali; raramente è causata dal Trichomonas vaginalis. Va ricordato che in un limitato numero di casi la causa non è infettiva ma è dovuta a problemi congeniti, malattie della prostata, sostanze chimiche irritanti, allergie, tumori, abuso di caffè, alcol e spezie e, non ultimo, dalla stimolazione meccanica in caso di sesso estremo o dalle masturbazioni troppo vigorose o dall’uso di infilare oggetti nel pene.
Trasmissione
Attraverso il sesso orale, anale e vaginale.
Sintomi e segni
Bruciori urinari, perdite uretrali, arrossamento del glande, dolore e gonfiore dei testicoli; molto spesso può essere asintomatica e viene scoperta in occasione di un controllo medico.
Complicanze
Infiammazioni agli occhi e o alle articolazioni (Sindrome di Reiter), alla prostata o ai testicoli.
Diagnosi e cura
La diagnosi viene fatta attraverso la visita e l’osservazione diretta delle perdite. Il medico può fare esami di laboratorio sulle perdite o sulle urine per determinare quale germe ne sia lacausa. La cura può avere durata variabile fino ad un massimo di 15-20 giorni. Dopo la cura si è in genere guariti ma non sono rare le re-infezioni o le ricadute (20% dei casi). Dopo il primo episodio di malattia non si acquisisce la resistenza, quindi la malattia si può prendere più volte nella vita se non ci si protegge.
Il metodo più conosciuto al mondo per evitare di prendersi delle malattie è l’uso del preservativo, oltre che una buona igiene intima e il non avere rapporti occasionali con partner diversi.
Se siete persone a cui piace divertirsi e come apette volate
di fiore in fiore abbiate l’accortezza (sia per voi che per chi verrà con voi)
di fare controlli periodici e usare le giuste precauzioni.
Femidom (preservativo femminile) |
Ora che vi ho terrorizzato abbastanza, posso dire conclusa la
mia missione.
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