Sessualità per FtM: Autoerotismo Compulsivo

Articolo di: Massimo Tiberio B.

Quando si inizia la terapia ormonale, uno degli effetti “(in)desiderati” è l'aumento della libido, insomma potreste trovare attraente anche il comò che vostra nonna tiene/teneva in camera da letto.
Ovviamente se siete fidanzati è una buona cosa (dipende poi dal vostro partner), ma capita che alcuni siano single, e certe “Pulsioni” vadano sfogate (non sul comò) e quindi si finisce col masturbarsi, che fa anche bene alla salute:

dagli studi di A. Kinsey, è stata riconsiderata come un atto non pericoloso per la salute, capace di alleviare lo stress e con funzioni psicofisiche positive in tutte le età. L’autoerotismo costituisce infatti, fin dall’età infantile, una modalità di conoscenza del proprio corpo che favorisce l’autoconsapevolezza ed è fonte di sensazioni piacevoli.

Come Tutte le cose, anche le più belle, se ne abusate diventa un problema.
Nel caso di noi Ragazzuoli in piena “Seconda adolescenza” il pericolo di farsi venire problemi al tunel carpale è molto probabile, sopratutto se single.

Non vi consiglio di sicuro l'astinenza con mani legate dietro la schiena e acqua gelata, ma vediamo almeno come affrontarlo.

L’autoerotismo compulsivo si colloca all’interno delle cosiddette Sexual Addictions, un costrutto teorico che comprende diversi tipi di comportamento sessuale, come l’utilizzo ricorrente della pornografia, il cybersex, le frequentazioni assidue degli strip-club, il sesso telefonico, le relazioni amorose compulsive multiple, il sesso compulsivo all’interno di una relazione o con più partner, la masturbazione compulsiva e altri comportamenti.
Ciò che accomuna tutti questi comportamenti, affinché possano essere considerati come un vero e proprio disturbo, è la presenza di pensieri ossessivi circa le fantasie e le condotte in questione, ed il carattere impulsivo e/o compulsivo di tali comportamenti, che hanno poi un impatto effettivo sulla vita sociale e/o relazionale del soggetto.



Essendo che la masturbazione è un metodo naturale per scaricare ansia, stress ecc..ecc..
dietro a questo (se vogliamo chiamarlo disturbo, ma preferisco problema) problema si possono nascondere altri piccoli motivi, come depressione, ansia ecc..

Sebbene possa risultare difficile tracciare il confine tra un uso frequente ma accettabile del mezzo e una dipendenza vera e propria, l’addiction si configura come un pensiero o un bisogno pervasivo nella quotidianità della persona, non necessariamente compensatoria dell’assenza o insufficienza di un partner.
Le conseguenze provocate dalla masturbazione compulsiva possono essere svariate: riduzione del rendimento fisico, stanchezza cronica, alterazione del sonno, diminuzione della memoria a breve termine, decremento di capacità cognitive come creatività e concentrazione, sentimenti di tristezza, vergogna, depressione e malinconia, aumento di ansia, apatia, senso di frustrazione, svalorizzazione di sé, perdita dell’orientamento progettuale, intesa come difficoltà o incapacità di operare scelte importanti o di cambiamento, ed il già citato deterioramento delle relazioni sociali o isolamento sociale. Per quanto riguarda conseguenze connesse specificatamente all’area della sessualità e dell’affettività, il disturbo può comportare ricorrenti infiammazioni o ferite ai genitali, difficoltà di innamoramento o di sentimenti di attrazione, modificazione delle abituali relazioni sessuali, disfunzioni sessuali come eiaculazione ritardata e disfunzione erettile.

Come se ne esce??

Molti addicted, pur richiedendo un aiuto psicologico per questi sintomi, tralasciano spesso l’informazione centrale circa l’autoerotismo compulsivo, sia perché ancora oggi l’argomento viene percepito come un tabù ed è fonte di imbarazzo e vergogna, sia perché a volte non si immagina neanche che questa possa essere la causa di una così vasta sintomatologia. Tale pratica viene infatti riconosciuta come patologica dal soggetto solo quando inizia ad inficiare palesemente su altri aspetti della vita quotidiana.
La terapia del disturbo deve mirare ad aiutare l’individuo a superare l’ossessiva percezione del bisogno e a ristabilire un rapporto sano ed equilibrato con l’autoerotismo. Occorre operare attraverso un approccio integrato poiché talvolta, insieme ad un percorso di psicoterapia, che può essere sia individuale che di gruppo, centrato sul superamento dei problemi emotivi e relazionali sottostanti, è necessario l’utilizzo di farmaci ansiolitici e terapie farmacologiche che possano attenuare temporaneamente la libido.

Personalmente posso dirvi che il problema della masturbazione compulsiva non è cosi tanto lontano da noi, vuoi per il testosterone o per tanti altri motivi, e quindi credo ci sia bisogno di parlarne con un medico, a volte anche con un amico può aiutare (secondo me), e cercare di uscirne sfogando magari il nostro malessere anche in altri modi che non sia smanettarsi il birillo.

Spero che l'articolo vi sia di aiuto e che vi sia piaciuto.


LinkFonte [http://www.sessuologiaclinicaroma.it/sexual-addiction-quando-lautoerotismo-diventa-compulsivo/]

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