Traduzione di: Silvia Selviero
È tempo di un esperimento, carciofini! Ho preso la
decisione di tradurre questo articolo e parlarvi di un disturbo comune a
moltissimi esseri umani… che nel caso di chi ha la disforia di genere può
assumere proporzioni enormi e un significato anche differente. Spero che vi
serva a sviluppare una rinnovata connessione col genere umano, a sentirvi meno
soli, a sapere che c’è una strada percorribile quando vi si accusa (o siete voi
ad accusare voi stessi) di mancanza di autenticità, e che ci sarà qualcun* che vorrà
“accettare la sfida” proposta all’interno. Buona lettura.
Avevo
deciso di non pubblicare questo articolo...ma eccolo qui. Mi ero detto che non
era scritto abbastanza bene, che non era efficace. Ero solo spaventato. Una
lettrice ha contribuito a farmi decidere di pubblicarlo mandandomi una mail in
cui parlava della sua Sindrome dell'Impostore. Le ho inviato questo post ed
ecco come ha risposto:
Bene, è
così che è andata...
[Aggiornamento: Da quando ho pubblicato questo
articolo, ci sono state tantissime persone che hanno commentato raccontando le
proprie esperienze riguardo la Sindrome dell'Impostore, le loro storie possono
essere molto più utili dell'articolo stesso. Dovete assolutamente
leggerle.]
Sono un impostore, un truffatore, e tutt* lo scopriranno
prima o poi. Ho questa sensazione ogni volta che sto per condividere qualcosa.
Lo sento proprio adesso mentre scrivo: non soffro neppure della sindrome
dell'Impostore e questa è la misura di quanto sia profondo questo problema.
Arrivo addirittura a pensare che la sto simulando. Se fa parte della mia vita,
allora deve essere una finzione. In cosa consiste la sindrome dell'Impostore? È
sentirsi come se si fosse un impostore anche se non lo si è, come se si fosse
un imbroglio che tutti, prima o poi, scopriranno. Questo ha senso se si è un
agente sotto copertura o per le persone che vendono linimenti
"miracolosi", ma non ha nessun senso perle persone che
cercano di rendere il mondo un posto migliore o che cercano di vendere un
prodotto nel quale credono.
Il primo passo per iniziare a superare questa
condizione è realizzare che molti personaggi famosi soffrivano di questa
sindrome. Ecco l'esempio di qualche personaggio famoso:
“La bellezza della sindrome
dell'Impostore è che si vacilla tra un estremo stato di esaltazione ad uno
stato d'animo tipo: "Oddio! Sono un bluff! Lo sanno tutti!" Così
provi a beneficiare al massimo della fase di esaltazione prima di scivolare in
quella in cui ti senti una truffa. - Tina Fey
“Là fuori Ci sono tantissime
persone che mi ritengono un esperto e mi chiedo come questo sia possibile vista
la quantità incredibile di cose che non so. There are an awful lot of people
out there who think I’m an expert. How do these people believe all this
about me?". - Dr. Chan, capo dell'Organizzazione Mondiale della
Sanità.
“Penso sempre che, prima o
poi, le persone capiranno che non ho talento, che non sono abbastanza brava e
che è tutto un terribile equivoco." - Michelle Pfeiffer
“Mi capita di svegliarmi,
prima di andare sul set a recitare, e pensare di non poterlo fare perché sono
un bluff." – Kate Winslett
“Ho scritto undici libri, ma ogni volta penso che
scopriranno che ho ingannato tutti, che tutto quello che ho scritto è un
inganno.“ – Maya Angelou
Emma Watson, Sheryl Sandberg, and Sonia Sotomayor
hanno ammesso di sentire che prima o poi tutti capiranno di averle
sovrastimate.
Quelle citate sono tutte donne. Apparentemente
sembra essere un problema femminile ma non credo minimamente si così. Penso
semplicemente che gli uomini non ne parlino o almeno, questa è la teoria che
sto seguendo. Ho cercato degli uomini famosi e mi sono imbattuto in Tom Hanks e
Neil Gaiman (artisti, ma faranno al caso):
“Il primo problema nell'avere successo, anche in
maniera assolutamente limitata, è la sensazione, dalla quale non ci si riesce a
liberare, di averlo rubato, e che, in qualunque momento, gli altri lo
capiscano. È la sindrome dell'Impostore, quello che mia moglie Amanda chiama la
Polizia della Truffa.
– Neil Gaiman
Seth Godin scrisse in "L'inganno di
Icaro" che dopo dozzine di best sellers sentiva ancora quella sensazione
di ver imbrogliato, di non meritare il successo. (Ho il sospetto che anche Tim
Ferris ne soffra, per dire). Questo problema sta peggiorando con la maggiore
esposizione nei social. La cultura in cui siamo immersi è strutturata per farci
sentire degli impostori: dobbiamo presentarci e imporci in maniera aggressiva
ma essere "autentici", essere perfetti ma sentirci liberi di
sbagliare, dobbiamo essere noi stessi ma dobbiamo anche essere di più. Alla
fine di questo articolo proporrò una sfida: se At the end of this post I’m
going to issue a challenge. Se non vi va di leggere altro andate direttamente
ai punti che propongo qui sotto e seguiteli con nel! Ecco cosa faccio quando mi
sento un impostore:
21 modi per superare la Sindrome dell'Impostore
1. Abbiate il senso della realtà . Solitamente
avverto la sensazione di essere un impostore quando penso di essere più
importante di quello che sono. Quando vi sentite "un imbroglio" è
perché vi state relazionando ad uno standard di perfezione che non è possibile
raggiungere.
Lasciar perdere parte del senso di importanza che
vi attribuite vi aiuterà a diminuire la sensazione di non meritare quello per
cui avete lavorato.
2. Accettate il fatto di avere vuoto un ruolo nel
vostro successo imparando ad interiorizzare i vostri meriti. Vi è stata data
una possibilità che non è stata data ad altri, e per questo credete che tutto
quello che derivi da quella opportunità non sia meritato.
Il figlio maggiore di John D. Rockfeller ne
soffriva terribilmente. La sua occupazione principale nella vita è stata quella
di spendere i soldi guadagnati dal padre. Riuscite ad immaginare come si
potesse sentire?
Ci sono tantissime persone cui viene data
un'occasione e che fanno di tutto per sprecarla, cui vengono date mille
possibilità ma che non riescono a metterle a frutto. Le opportunità
arrivano a coloro che le sanno cogliere.
Le cose non sono sempre "giuste" ma
avete pur dovuto fare qualcosa per essere dove siete ora. Avete fatto delle
scelte, avete d Tito di sì quando avreste potuto dire di no (oppure, cosa
ancora più difficile, avete detto no quando avreste potuto dire si).
3. Cercate di valorizzarvi. Concentrarvi su
pensieri come "Cosa penseranno di me?", "Se sbaglio mi
metteranno da parte.", "Non sono preparato come gli
altri.", "Non ho nessun diritto di pronunciarmi sull'argomento".
Bla, bla, bla. Il modo migliore per superare la Sindrome dell'Impostore è
cercare di aiutare un'altra persona.
Questo porta con sé tutta una serie di difficoltà e
preoccupazioni di essere odiati per portare il proprio aiuto, derisi, di esser
vulnerabili per essersi esposti. Ma non farà mai così male come restare
prigionieri dei propri pensieri.
Ricordo la prima volta che scrissi esponendomi.
Avevo sofferto di una grave forma di depressione e leggere le condivisioni di
altre persone mi aveva aiutato. Mi sono sentito in dovere di raccontare anche
la mia esperienza e, ad oggi, dopo due anni, mi arrivano ancora mail di
ringraziamento da persone che hanno trovato conforto leggendo la mia storia. Mi
ero esposto e avevo trovato delle persone che non mi avevano deriso. Almeno non
apertamente.
4. Create un file dove salvare tutto quello che le
persone vi scrivono di positivo. Ho iniziato da poco e il risultato è stato
bellissimo. Ogni volta che una persona mi scrive qualcosa di bello lo salvo in
una cartella e, quando mi sento un imbroglio, posso rileggere le storie delle
persone che ho aiutato. Le mie parole hanno aiutato un ragazzo di 18 anni,
imprenditori che soffrivano di depressione ad iniziare imprese, imprenditori di
successo che hanno trovato nuove energie grazie alle mie parole. Moltissime
persone che si trovavano in grave stato di prostrazione hanno trovato forza
nelle mie parole. È facile dimenticare che scrivere può darvi la possibilità di
fare la differenza, ed è per questo che trovo utile raccogliere le prove del
mio operato, in modo da poter rileggerle ogni volta che mi sentirò un
imbroglio.
5. Smettete di paragonarvi con "quella
persona". Paragonarvi a Warren Buffet, John D. Rockfeller, Einstein e
altri personaggi di spicco vi farà sicuramente sentire inadeguato e vi farà
sentire ciò che scrivete come inadeguato e inutile. Questo non è vero perché
anche voi avete qualcosa da offrire.
Quando vi paragonate agli altri è facile cadere
nella trappola mentale che vi fa credere che la vostra vita non sia poi nulla
degno di nota rispetto a certe vite illustri. Ma la vostra vita non deve essere
essere la migliore delle vite possibili! Emerson ha detto, "l'invidia è
ignoranza..." E aveva ragione. Non siete qui per vivere la vita di
un'altra persona ma la vostra! Spegnete Facebook, Instagram, smettete di
leggere delle vite delle persone famose e iniziate a rispettare la vostra. Non
siete un bluff ma siete voi.
6. Siate completamente voi stessi. Parte della
insana arroganza che causa la Sindrome dell'Impostore è la convinzione
(solitamente inconscia) di avere doti eccezionali che il mondo non comprende o
di essere delle persone estremamente strane. Avete sicuramente qualcosa da fare
che solo voi possedete ma non in quel modo! Ancora provate ad essere realisti e
a non considerarvi così speciali.
Fate questo esercizio: mettete su carta le vostre
convinzioni più strane, i taboo, i pensieri più indicibili. Vederli scritti
renderà la vostra prospettiva più sana e obiettiva.
Avevo un amico gay, di cui tutti sapevano, ma che
si ostinava a non vivere apertamente la sua natura perché credeva di
essere "strano" o impresentabile. Quando mi confessò di essere gay
gli risposi molto tranquillamente. Dopo aver fatto coming out la sua vita è
cambiata, i suoi occhi sono pieni di vita, i gesti pieni di energia. Prima di
rivelarsi, c'era in lui un meccanismo che gli impediva di agire liberamente.
7.
Trattate ciò che fate come fosse un fatto di lavoro o un esperimento.
Mai come oggi così tinte persone hanno avuto voce e c'è
un'intera sfilza di artisti-imprenditori che creano contenuti.
Non stupisce affatto che molti di noi soffrano della Sindrome dell'Impostore. Iniziate a trattare quello che fate come un business. Non al punto di scrivere ciò che il pubblico vuole solo per essere seguiti, ma considerando il fatto di essere inseriti in un meccanismo di mercato. Se il prodotto non vende, allora smettete di produrlo. Se nessuno condivide i vostri articoli o lascia commenti allora significa che ciò di cui scrivete non interessa - allora smettete. Non insistete nel fallimento pensando che il mondo vi odi.
State facendo un test. Questo modo di affrontare la cosa vi permetterà di agire più facilmente e liberamente.
Non stupisce affatto che molti di noi soffrano della Sindrome dell'Impostore. Iniziate a trattare quello che fate come un business. Non al punto di scrivere ciò che il pubblico vuole solo per essere seguiti, ma considerando il fatto di essere inseriti in un meccanismo di mercato. Se il prodotto non vende, allora smettete di produrlo. Se nessuno condivide i vostri articoli o lascia commenti allora significa che ciò di cui scrivete non interessa - allora smettete. Non insistete nel fallimento pensando che il mondo vi odi.
State facendo un test. Questo modo di affrontare la cosa vi permetterà di agire più facilmente e liberamente.
8. Dite che "è la sindrome dell'impostore" e
immediatamente diventerà un po' meno terribile.
9. Ricordate: aver fatto un
errore non vi rende "un fake". Le migliori giocatrici o i migliori
giocatori di basket sbagliano la maggior parte dei propri tiri. Chi è nel
commercio ed è tra i/le migliori perde soldi nei propri commerci. I/le
presidenti sbagliano sulle cose tutto il tempo. Le migliori squadre di calcio,
inevitabilmente, perdono. Perdere è semplicemente parte del gioco. Non
glorificate i fallimenti, ma non rendeteli neppure un parametro su quanto non
siate idonei.
10. Nessun* appartiene a
questo posto più di voi: è il titolo di un libro che non ho letto ma col quale
sono d'accordo. Perché non sentiamo di meritare di essere in gioco?? Perché non
abbiamo ancora vinto?? Non ci abbiamo neppure provato! Riducete le persone a
ciò che sono: sacche di carne con una scadenza.
Tutti moriremo, percorriamo
soltanto strade diverse per arrivarci. Una delle qualità più attraenti in una
persona è l'accettazione; accettazione di se stesse e di voi. Non il genere di
accettazione che "si arrende", ma quello che "ci vede
chiaro". Se riuscite ad ammettere che nessun* appartiene a questo posto
più di voi (mentre mantenete il pensiero di non appartenere a questo posto più
di nessun* altr*) vi ritroverete a formare connessioni con le persone in
maniere potenti.
11. Abbiate presente che
quando vi frenate o ostacolate voi stessi lo state esponendo al mondo. Se ve ne
andate in giro pensando di dover essere un'altra persona o di non meritare di
stare qui allora tutte le vostre vibrazioni negative arriveranno dritte dritte
agli altri. La vostra espressione rattrappita significa che non sarete in grado
di essere lì per le persone che hanno bisogno di voi. Tutt* hanno dei dubbi e
il miglior dono che possiate fare al mondo è andare avanti a dispetto dei
vostri, perché ci dà il permesso di andare avanti veramente.
12. Morirete. Volete essere
sul vostro letto di morte a rimpiangere di aver trascorso l'intera esistenza a
fermare voi stessi perché vi sentivate una frode?? Magari non riuscirete a
scrollarvi di dosso il sentirvi un imbroglio. Potete obbligarvi ad andare
avanti nonostante il vostro sentire.
13. Scrivete flussi di
coscienza. Ho suggerito qualcosa di simile al punto n° 1. Questo però non ha
direzioni. Fate così: scrivete senza fermarvi per una mezz'ora. Non potete
mettere giù la penna. Se non avete alcun pensiero in testa scrivete "Non
riesco a pensare a nulla" finché non ci riuscite. Vi metterà sempre in
contatto con ciò che sta capitando dentro di voi. Vi dimostrerà anche quanto
sia stupida la sindrome dell'impostore.. è fantastico.
14. Dite cosa POTETE. Ci
mettono spesso nella posizione di "persone esperte". Quando accade, le
persone vi guardano come se doveste sapere tutto di un argomento. Ma non
possiamo conoscere tutto di tutto. Se fossi in una posizione in cui corro il
rischio di essere per davvero "un* imbroglion*" (cioè stronzate su
cose che non conosco) mi limiterei a dire ciò che so. Le persone, questo, lo
rispettano di più. Ammettete di non avere una risposta ma che la troverete.
Ammettete di non aver trovato la soluzione perfetta ma di esserci arrivati
vicino a sufficienza.
15. Abbiate presente che
nessun* sa cosa stia facendo. La maggior parte delle startup fallisce. Anche
quelle che avete sentito facciano milioni di dollari falliscono tutto il tempo.
Nessun* sa cosa succeda esattamente. Ci sono un sacco di persone che vi diranno
di conoscere la risposta, ma sono delle bugiarde.
Il mondo in cui viviamo è il
risultato di moltissime persone che si barcamenano, falliscono, e ogni tanto
hanno successo. Nessun* sa cosa avviene dopo: alcune persone hanno la volontà
di continuare a giocare alla faccia dell'incertezza e altre no. Non siete degli
impostori se cercate di fare qualcosa che potrebbe non funzionare: siete degli
eroi.
16. Passate all'azione. La
sindrome dell'impostore vive nell'astrazione ed è impossibile per essa
sopravvivere quando agite. Passare all'azione dimostra che non siete una frode.
Dimostra la vostra tempra nel mondo reale.
La sindrome dell'impostore non
può danneggiare chi passa costantemente all'azione (può darsi che la sentireste
ancora ma non vi fermerebbe).
17. Comprendiate che voi non
siete mai voi. Siete in costante cambiamento, diventate sempre una persona
nuova. Le vostre opinioni si trasformano con nuove informazioni (si spera).
Trascorrete sei mesi a mangiare ciambelle e altri sei mesi in palestra. L'anno
scorso vi ossessionava Call of Duty, quest'anno i videogames non li comprendete
affatto. Magari stamattina avevate un umore tremendo. Magari adesso va un po'
meglio.
"C'è
altrettanta differenza tra noi e noi stessi di quanta ce ne sia tra noi e le
altre persone" (Michel de Montaigne)
State crescendo in qualcosa di
differente e state migliorando. Come?? Cercando di fare meglio di quanto potete
fare. Non è un inganno, è un valore.
18. L'autenticità è una bufala. Cosa significa essere autentici?? Non
mi potrei mettere a scrivere a mia nonna usando le stesse parole che userei per
mia sorella, neppure enfatizzerò gli stessi interessi che ho. Se devo vendere
un sistema di sicurezza, non cercherò di venderlo a un mormone nello stesso
modo in cui cercherò di venderlo a una rockstar. Semplicemente, non avrebbe
senso. E non c'è nessun'altra persona che potete essere tranne voi stesse. Mai.
La sindrome dell'impostore cercherà di farvi credere di essere inautentiche e
bugiarde, ma se fosse vero, allora le "vere" voi stesse dove stanno??
La sindrome dell'impostore non
vi dà risposta perché non ce l'ha. Ditele di andare a farsi fottere.
19. Vedete le credenziali come
quello che sono. Non significano un granché. "Esperta" significa che
qualcun* ha scelto di definirla così. "Dottorato in ricerca" non significa
che qualcun* abbia più cultura di voi, ma che ha trascorso più tempo a scuola
di voi. (E in realtà sa un sacco di cose più di voi su alcuni argomenti
specifici e che non servono a nulla) "Come si può leggere sul Wall Street
Journal" significa che sanno usare il database del sito HARO. Non misurate
il vostro valore basandovi sulle credenziali, vi deconcentra dal fare davvero
cose buone. E non zittirà neppure la sindrome dell'impostore a lungo.
20. Trovate una persona a cui
poter dire "mi sento una frode". Essere in grado di dirlo ad alta
voce si può rivelare di grande aiuto. Soprattutto quando quella persona vi ride
in faccia per aver creduto di esserlo.
21. Falsare le cose in realtà
aiuta. Talvolta falsare non vi rende imbroglion*. Se sorridete, il vostro corpo
sarà più generoso con reazioni chimiche positive e vi renderete più felici. La
neuroplasticità è plasmare il vostro cervello fingendo le cose.
Quando eravate piccolissimi
avete cercato di camminare e siete caduti sempre. Eravate delle impostore o
degli impostori ambulanti?? Chi eravate, voi, per permettervi di camminare!??
Non eravate neppure in grado di farlo! Assurdo!
La Silicon Valley è stata
costruita da persone che cercavano di fare cose che probabilmente non avrebbero
funzionato.
Abbiamo bisogno che continuino a provare.
Abbiamo bisogno che voi continuiate a provare.
Abbiamo bisogno di voi.
Che vi sentiate impostor* oppure no.
"La vostra paura di
essere espost* come imbroglion* è un disturbo legato allo stress di nome
'Sindrome dell'Impostore'. E' comune tra le persone in una posizione di potere
e dall'alto profilo, e, naturalmente, nelle persone davvero false come
voi."
Sindrome dell'impostore: la sfida
Da questo istante avete
l'opportunità di superare in questo esatto istante la vostra sindrome
dell'impostore. Ecco cosa faremo, un confessionale sul blog! Scrivete nei
commenti qualcosa che avete evitato di fare perché vi sentivate imbroglion*.
(Se è troppo, potete sempre mandare una mail.. ma i commenti sarebbero più
d'effetto). Potete anche restare nell'anonimato, se lo preferite. [..]
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