Essere involontariamente dei bulli

Articolo di: Massimo Tiberio B.



"Emancipatevi dalla schiavitù mentale:
Solo noi stessi possiamo liberare la nostra mente"
(Bob Marley)

Ho voluto aprire quest'articolo con una citazione presa da “Redemption Song” di Bob Marley,

Perché racchiude il senso che voglio dare, visto che rispetto ai precedenti può considerarsi “Fuori Tema”, non è diretto ad un solo pubblico Transessuale ma tocca a 360° tutti quanti, grandi e piccoli.

Dati gli ultimi fatti di cronaca del passato 2016 e del presente 2017, in Italia, ma anche nel resto del mondo, l'ondata di bullismo non ha risparmiato nessuno, e troppe sono state le campagne di sensibilizzazione all'interno delle scuole, così come i corti sull'argomento; eppure, se vi fermate un attimo e vi mettete a pensare, la maggior parte di noi involontariamente fa del bullismo su un'altra persona.

Dal momento che mi è capitato in questi giorni di leggere delle cose degne delle scuole dell'infanzia (e posso dirvi che i bambini dell'asilo sono meglio di certi soggetti, presunti adulti) mi è venuto da riflettere e di fare anche un “mea culpa”, perché in questo discorso mi ci metto anche io, e posso definirla anche una critica a me stesso volendo.
Ogni giorno aggiungiamo sul nostro profilo più o meno intorno ai 50-70 link tra status e condivisioni (stima approssimativa), e una percentuale minima (spero) è la parte dove con un commento denigriamo una persona, che conosciamo o non conosciamo direttamente.
Ora, non dico che non si possa scherzare, ma c'è un limite che secondo me non si dovrebbe MAI oltrepassare ed è quello di capire quando si può scherzare e quando no, e distinguere anche con chi farlo.

Per fare un esempio pratico:


Se domani io decidessi di mettermi una gonna e un naso rosso da pagliaccio e farmi una foto per i miei amici, giusto per farmici una risata, i miei amici vedrebbero quella foto e scherzerebbero, e io riderei insieme a loro.
La cosa diventa sbagliata quando quella foto finisce (come le migliaia di cose) in mano ad altri, che non sono miei amici, e senza ritegno mi prendono per il culo pensando che (per assurdo) io esca di casa cosi tutti i giorni.
Vi ho fatto un esempio mettendo al centro me, ma provate a pensare a tutte le foto che avete incrociato su internet, magari un signore vestito in modo eccentrico, una signora in carne con dei vestiti non della sua taglia, e così via...

E quante volte avete commentato con frasi di certo non carine nei loro confronti?! Ora non venitemi a dire “No io queste cose non le faccio” perché non ci credo neanche se me lo dicesse Cristo sceso in Terra.
Quando poi qualcuno vi fa presente che “Ve state ad allargà!” (trad: prendere troppa confidenza), allora usate la frase “Dai, fatte 'na risata” “Come sei permaloso/a, non se po' scherzà!”, e per proseguire con il mio dialetto risponderei “Scherza su tu madre” (ovviamente "madre" può essere sostituito da altri membri della famiglia, come estremo c'è “scherza sul anima de li mortacci tua”)

Non ho paura ad ammettere che questo errore l'ho fatto anche io, e ultimamente forse ho fatto anche una cosa peggiore (involontariamente), ma che sto cercando di rimediare, ed è anche il motivo che mi ha portato a scrivere quest'articolo.
Credo che ognuno di noi debba riflettere su quello che fa, e che se vi fermate un attimo potete veramente cambiare le cose.
Scegliere di non puntare il dito dicendo “guarda quella..” e poi riderne è già qualche cosa, rifiutarsi di condividere la foto di una persona con un difetto fisico o che semplicemente ritenete stramba (a meno che non sia un vostro amico che lo fa per farvi ridere), anche quello è un bel gesto.
Penso che ognuno di noi abbia la capacità di capire quando una persona si sta mettendo in ridicolo volontariamente e quando invece no.
Anche se non vogliamo ammetterlo, purtroppo siamo tutti o quasi bulli dentro, ma questo non significa che non possiamo cambiare e avere un po' di empatia verso le altre persone.
Quando state lì lì per scagliare la battuta, chiedetevi: “E se fosse una persona a cui voglio bene? O fossi direttamente io??”









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