Articolo di: Massimo Tiberio B.
In questo articolo parlerò del Real
Life Test, per chi non è addetto ai lavori il RLT è
quel periodo di tempo che passa dal assunzione degli ormoni al inizio
del percorso legale per il via alle operazioni chirurgiche, e può
durare anche diversi anni (per il sottoscritto 3anni)
in questo lasso di tempo si è sempre seguiti da uno psicologo che
accompagna la persona che sta affrontando il percorso già in terapia
ormonale, e comincia a vivere nel sesso di elezione.
Questo lasso di tempo, caratterizzato
sui cambiamenti fisici e psicologici serve anche alla persona per
capire se la Transizione sia veramente il percorso giusto oppure no,
dato che la cura ormonale se smessa non porta significativi
cambiamenti.
Non sempre il Real Life Test è
qualcosa di facile, e forse non dovrebbe neanche esserlo, non basta
farsi dare del maschile dai nostri famigliari, amici e persone nuove
(che a parer mio è la parte più difficile), ma è anche scontrarsi
con le varie difficoltà che ci si presentano, o anche sperimentare
sulla propria pelle delle situazioni nuove.
Anche andare al bagno del sesso opposto
al nostro, ed altre piccole cose, che si, ci danno un assaggio o ci
preparano al inizio della nostra vita come Neo Uomini/Donne, ci
creano allo stesso tempo delle ansie, basate poi sul Passing, la
paura di non sembrare troppo ragazz* rende questo periodo di
passaggio un qualcosa di veramente difficile.
Non è
raro, e forse serve anche allo scopo, che molti che hanno dei gran
dubbi sul loro percorso, rinunciano o portano a posticipare
il tutto.
(Per approfondire clicca
qui)
Oltre al Passing, dobbiamo
calcolare anche le pressioni psicologiche della famiglia (sopratutto
se contrari), e sicuramente ci sarà da lavorare anche su noi stessi.
Sul lavorare su noi stessi, vorrei
soffermarmi, per quanto noi possiamo dire che i ruoli di genere non
ci abbiano minimamente sfiorato, sappiamo che mentiamo.
Portiamo l'esempio di un computer,
siamo nati con Windows5 e l'abbiamo usato per venti anni, poi
cambiamo computer perché il nostro si è suicidato e quindi ci
ritroviamo a lavorare con
Windows10, prima che imparate ad usarlo
correttamente e togliervi alcune (e tenere delle altre) “abitudini”
che utilizzavate col sistema precedente, vi ci vorrà del tempo.
Ecco la stessa cosa più o meno succede
nel nostro caso, ci serve quel tempo per capirci e “riprogrammarci”,
ed è qui poi che ci scontriamo con noi stessi ed escono fuori i
dubbi, che se motivati e con un bel lavoro su se stessi, e sopratutto
dopo essersi ascoltati, si può arrivare ad avere molta più
consapevolezza di quello che si sta andando a fare.
Molti psicologi considerano il RLT essenziale, perché da modo allo specialista di osservare come la persona in questione reagisce ai cambiamenti fisici, che come abbiamo già scritto in precedenti articoli, molte volte non rispecchiano alla perfezione quello che ci si aspettava dalla terapia ormonale, e cosi intervenire e accompagnare verso una maggiore consapevolezza il paziente.
Ci sono stati dei momenti nel mio
periodo RLT in cui mi
sembrava d'impazzire, ero praticamente sopraffatto dai dubbi, vedevo
il negativo della mia scelta, mi dicevo che sarei sempre stato a metà
e quindi solo e incompleto, osservavo con invidia gli uomini cis
dicendo a me stesso che mai sarei potuto arrivare a tanto, trovavo
difficoltà a fare anche una cosa piccola come andare al bagno degli
uomini (cosa che per molti è stato facile), anche trovarsi in un
gruppo di soli ragazzi mi creava ansia, ma possiamo riassumere il
tutto con il non sentirsi mai abbastanza uomini.
Mi ci è voluto
parecchio tempo per vedere che le mie paure, e il mio non sentirsi
abbastanza era dettato più dal lavoro di destrutturare tutto un
complesso meccanismo di convinzioni e stereotipi che mi portavo
dietro che poi dubbi veri e propri.
È capitato in diverse situazioni di
sentire persone dire, che se il cambio anagrafico fosse fatto insieme
al inizio della terapia ormonale, il RLT sarebbe più
facile.
Sicuramente porterebbe dei vantaggi a
chi, come detto prima, ha le idee molto chiare e affronta la sua
“nuova vita” senza grandi difficoltà, ma mettiamo il caso (come
scritto prima) che una persona sta “scoprendo” se stesso,
cambiare i documenti potrebbe poi rilevarsi un ulteriore ostacolo nel
caso poi la persona in questione capisce che non è quella la sua
strada.
Si ringrazia
Silvia Selviero
Dott: Antonella Palmitesta
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