La strage di Orlando 2016

 Articolo di: Massimo Tiberio B.


Provate ad immaginare cosa si prova a trovarsi in una situazione del genere, un sabato sera come un altro a ballare in discoteca e sentirsi degli spari alle spalle, il caos intorno a voi e non capire cosa sta succedendo. 
Questo è quello che è successo a 43 anni esatti dal massacro del UpStairs Lounge del 1973, (articolo qui) il 12 giugno 2016, in un night club gay, “Pulse”, un uomo apre il fuoco sulla folla di all'incirca 320 persone facendo 49 vittime accertate, oltre all'attentatore, mentre i feriti sono stati 58.

 
Alle ore 02:02 del 12 giugno 2016, all'interno del noto locale Pulse di Orlando, un uomo Omar Seddique Mateen, di 29 anni, con un fucile semiautomatico, dopo aver superato i controlli all'ingresso del locale ed esservi entrato ha aperto il fuoco sulla folla intenta a danzare sulla pista da ballo.
Immediatamente la gente ha iniziato a correre per mettersi in salvo, gettandosi a terra o cercando rifugio nei bagni del locale, mentre altri sono scappati dalle uscite di sicurezza in preda al terrore.
Degli addetti alla sicurezza hanno risposto al fuoco del killer, al interno del locale.


Dopo aver cercato di fuggire immediatamente dopo la sparatoria, l'esecutore è stato braccato da un agente di guardia al locale che ha ostacolato la sua fuga aprendo il fuoco contro di lui.
Il killer è rientrato nel locale e ha preso in ostaggio i clienti che si erano nascosti nei bagni e nel retro del locale.
Alcuni  degli ostaggi, hanno immediatamente chiesto aiuto con vari SMS ai famigliari, attraverso dei Tweet e con post su Facebook.



Alle ore 02:22 l'attentatore ha effettuato una chiamata al 911 giurando fedeltà allo stato Islamico e citando altri noti terroristi responsabili dell'attentato alla maratona di Boston.
Dopo quasi 2 ore dopo (03:58) il dipartimento di Polizia di Orlando avverte, tramite Twitter dell'avvenuta sparatoria e invita i cittadini a tenersi lontano.
La polizia intervenuta sul luogo della sparatoria, ha soccorso i feriti che nel frattempo erano riusciti a mettersi in salvo, e alle 05:00 alcuni agenti sono riusciti ad entrare all'interno del locale sfondando una porta del club, facendosi largo tra i cadaveri rimasti a terra.
Alle 05:53 dopo aver riconosciuto il sospettato e dopo uno scontro a fuoco, gli agenti hanno ucciso il killer, 9 agenti sono rimasti feriti durante lo scontro armato.

nel frattempo in Italia
Dopo l'accaduto il padre di Omar, Mir Seddique Mateen, ha ipotizzato come movente l'omofobia: pare che poco tempo prima Omar fosse rimasto allibito vedendo una coppia omosessuale baciarsi a Miami. Il padre ha inoltre smentito possibili collegamenti con il terrorismo islamico.
L'ex moglie Sitora Yusufy ha rilasciato alcune interviste in cui ha avanzato l'ipotesi che lo stesso Omar potesse essere omosessuale, anche un suo vecchio compagno di scuola avrebbe affermato questa ipotesi perchè Omar gli avrebbe fatto delle avance per uscire con lui per una "serata romantica”.



Omar Seddique Mateen

Per altri il killer era un assiduo frequentatore del Pulse, Chris Callen, ex ballerino del locale, ha dichiarato di averlo visto “almeno un paio di voltre al mese negli ultimi tre anni”, Jim Van Horn, un cliente abituale, ha dichiarato che Omar ha cercato più volte di rimorchiare ragazzi e che il più delle volte veniva respinto perchè considerato un “tipo strano”.
Kevin West ha sostenuto si averlo incontrato su un App di incontri (Jack'd) ma senza uscirci insieme, lo stessto West ha poi sostenuto di averlo incontrato proprio al Pulse pochi momenti prima della strage.
I funzionari federali e l'FBI non confermano l'ipotesi che Omar fosse omosessuale, i testimoni che hanno parlato dell' omosessualità di Omar si sono sbagliati o scambiato con un altra persona.
Non sono mai trovate alcune tracce di foto, messaggio, app del cell e localizzazione degli agganci dalle cellule telefoniche che suggeriscono in alcun modo che avesse una vita gay segreta o meno.


Le vittime





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