L'attacco incendiario di UpStairs Lounge 1973

 Articolo di: Massimo Tiberio B.


Visto l'avvicinarsi del mese del pride, e delle varie vicende di cronaca che ultimamente sentiamo più spesso, in attesa che il DDL Zan entri in vigore.

Vorrei riportare due fatti importantissimi per la comunità LGBTQ+ mondiale e che purtroppo o sono dimenticati o non se ne parla più cosi tanto.


Foto della serata
Era il 24 giugno 1973, l'ultimo giorno del weekend del Gay Pride, in un locale il UpStairs Lounge, nel quartiere francese di New Orleans in Luisiana.

Al interno del locale erano presenti i membri della Metropolitan Community Church, chiesa protestante pro LGBT, la prima chiesa gay fondata al Los Angeles nel 1968.

Dopo la messa, il club diede birre e pranzo gratis per 125 clienti.

Al momento del incendio 60 persone stavano ascoltando il pianista David Gary e discutendo della raccolta fondi per un ospedale pediatrico.



Alle 19:56 suonò il campanello dal piano terra, e il barista Buddy Rasmussen, chiese a Luther Boggs di aprire la porta, d'avanti a se trovò la scala davanti completamente avvolta dalle fiamme, e un forte odore di liquido infiammabile.

Rasmussen immediatamente fece uscire i 30 partecipanti dall'uscita posteriore che dava sul tetto, in modo che le persone potessero accedere al tetto di un edificio vicino e scendere usando le scale antincendio.
Altri 30 furono accidentalmente chiusi al secondo piano, altri tentarono di scappare dalle finestre attraverso le barre delle inferiate.


Il Reverendo Bill Larson della MCC si strinse alle sbarre di una finestra finché non morì, e il suo corpo carbonizzato fu visibile per molte ore successive.

George e Louis




L'assistente pastorale della MCC George "Mitch" Mitchell provò a scappare, poi tornò indietro per provare a salvare il suo ragazzo, Louis Broussard. Morirono entrambi nell'incendio, e furono ritrovati abbracciati l'uno all'altro.




I vigili del fuoco arrivarono tardi sul posto, per via del traffico mentre si trovavano a due isolati di distanza.

Quando arrivarono trovarono i clienti del bar attaccati alle sbarre e riuscirono a spegnere l'incendio.
28 persone morirono in ospedale, 18 i feriti, di cui tre, incluso Boggs, morirono successivamente.

Le indagini ufficiali non portarono ad alcuna condanna, l'unico sospettato Rodger Dale Nunez fu visto da un testiamone entrare ed uscire dal bar durante i 10-20 minuti precedenti al incendio.
Ad Nunez fu precedentemente diagnosticato un “disturbo di conversione” nel 1970, era stato rilasciato da una clinica psichiatrica un anno prima del incendio. 
Una volta arrestato è fuggito dalla custodia psichiatrica e non fu più ripreso dalla polizia, nonostante fu visto spesso aggirarsi per il quartiere francese.
Un amico in seguito rivelò alla polizia che Nunez aveva confessato in quattro occasioni diverse di essere stato lui ad aver appiccato l'incendio.

Nunez si suicidò nel novembre 1974



Nel 1980, a causa di mancanza di indizi, e un solo sospettato, il caso fu archiviato.


La copertura da parte dei media minimizzò, il fatto che nell' incendio erano coinvolti appartenenti alla comunità Lgbt, nessun rappresentante del governo parlò del fatto, come riportato da Robert L. Camina nel 2013 (scrittore e regista di un documentario sul caso “Upstairs Inferno”)

Sono rimasto scioccato dalla reazione sproporzionata dell'amministrazione comunale. La città ha dichiarato giorni di lutto per molte vittime di tragedie avvenute in precedenza, ma nonstante la grandenza dell'incendio, il caso fu largamente ignorato”


Molte chiese si rifiutarono di celebrare messe e funerali per le vittime, alcune delle quali i famigliari non reclamarono mai i corpi, ma grazie ad alcune persone nell'anonimato che pagarono per tre tombe di tre uomini non identificati, seppelliti successivamente con un altro uomo identitficato in Ferris LeBlanc nel cimitero di Holt

William P. Richardson
Solo un membro del clero, il reverendo William P. Richardson della St. George's Episcopal Church acconsentì a celebrare una piccola preghiera per le vittime il 25 giugno, parteciparono circa 80 persone. Il giorno dopo, il vescovo di New Orleans rimproverò il reverendo per aver celebrato la funzione religiosa.

Richardson ricevette anche molte lettere di minaccia. 

Due servizi funebri furono tenuti il 1 luglio dalla chiesa unitariana guidata dal escovo metodista della Luisiana,  Finis Crutchfield.

All'uscita dalla chiesa i partecipanti furono ripresi dalle telecamere per essere identificati.



L'incendio del UpStair Lounge è stato per 43 anni il peggior attacco mortale sulla comunità LGBTQ+ , venne poi superato dalla strage di Orlando nel giugno 2016.

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