Ovidio: La Metamorfosi Libro IX (La favola di IFI )
Nella terra di Festo , vicina al regno di Cnosso , era nato tempo prima un certo Ligdo, dal casato sconosciuto, di condizione plebea , ma libero.Non era più ricco di quanto fosse noto, ma aveva fama di onestà e lealtà.
Quando sua moglie fu vicina al parto, le comunicò questeintenzioni : " Io ho due desideri : primo, che tu ti sgravi soffrendo il meno possibile;secondo, che tu partorisca
un maschio. Se si verificasse l'altra possibilità , sarebbe per noi cosa molto gravosa, perché la fortuna non ci assiste . Dunque , nel caso deprecabile che tu dia alla luce una
femmina, bisognerà sopprimerla. E' un ordine che do controvoglia e contro il mio istinto paterno".
A quelle parole avevano tutti e due il volto bagnato di lacrime ,sia lui che dava tali ordini, sia lei che li riceveva. Tuttavia Teletusa non rinunciò ad assediare il marito con preghiere, purtroppo vane , perché non limitasse così le speranze della sua attesa. Ligdo non si mosse dalla sua decisione . E ormai ella faticava a portare il peso del ventre, giunto alla maturità , quando , nel bel mezzo di una notte , le sembrò che in sogno apparisse, o forse apparve veramente , la figlia di Inaco, accompagnata dal sèguito dei suoi fedeli . Aveva sulla fronte le corna della luna insieme aspighe bionde e splendenti come oro, e il diadema , distintivo della dignità regale . Erano con lei il latrante Anubi,la santa Bubasti , Api , dalla pelle variegata e colui che reprime la voce e invita col dito al silenzio; non mancavano i sistri e c'era anche Osiride , che mai non si finisce di cercare, e il serpente gonfio di soporiferi veleni , sconosciuto alla nostra terra.
E a un tratto la dea si rivolse alla donna , che aveva l'impressione di essere sveglia e di
trovarsi al cospetto di una visione reale : " O Teletusa , mia fedele , non affannarti più e
ignora l'ordine di tuo marito . Quando Lucina ti avrà fatto sgravare , solleva senza
esitazione tra le braccia il pargolo e riconoscilo come tuo , di qualunque sesso sia . Io
sono una dea che ama soccorrere e portare aiuto quando mi si prega. Non avrai da
lagnarti di aver onorato una divinità ingrata"
Dopo aver comunicato questo a Teletusa , la dea si allontanòdalla camera . La donna di
Creta si alzò felice dal letto e, levando verso le stelle inatto supplice le pure mani,
pregò che quello che le era stato promesso dalla visione siavverasse. I dolori
aumentarono e il feto venne espulso dal ventre materno per la naturale pressione.
Era una bambina . La donna ordinò che la si allevasse senza dirloal padre, cui invece
annunziò, mentendo, la nascita di un maschio . La cosa fu creduta e solo la nutrice era
al corrente della finzione . Il padre ringraziò gli dei e pose alla creatura un nome di
famiglia : Ifi . Così si era chiamato il nonno . La madre gioìdi quel nome perché si
adattava sia a una femmina che a un maschio e con quello non ingannava nessuno .
La menzogna andava avanti coperta dal pietoso imbroglio : la bimba era abbigliata come
un maschietto , aveva un aspetto bello, sia che lo si attribuissea un fanciullo che a una
fanciulla. Avevi tredici anni , Ifi , quando tuo padre ti promise alla bionda Iante ,fanciulla
famosa tra quelle di Festo per la sua avvenenza , figlia di Teleste del Ditte. I due erano
pari per età e bellezza e avevano appreso i primi rudimenti di un'elementare cultura dagli
stessi maestri . Ne derivò un reciproco amore che toccò quei cuori fino allora ignari e
inflisse loro un'uguale ferita : ma i due affrontarono il sentimento con diversa baldanza .
Iante aspettava ansiosa il tempo stabilito per le nozze e riteneva che quello che credeva
un uomo , da uomo si sarebbe comportato .
Ifi , invece , amava una che non aveva alcuna speranza di possedere e proprio questo
ostacolo fomentava la fiamma che faceva bruciare lei ,vergine ,per un'altra vergine .
Sforzandosi di non piangere si diceva : " Dove andrò a finire io che sono preda di una
sconosciuta , strana e mostruosa passione? Se gli dei volevano risparmiarmi, ebbene
dovevano farlo! In caso contrario , volendo distruggermi, avrebbero dovuto infliggermi un
male naturale e consueto! Una vacca non prova attrazione per un'altra vacca, né una
cavalla per una sua simile; per amore di un ariete si infiammano le pecore e il cervo
attrae le femmine della sua razza . Anche gli accoppiamenti degli uccelli sono governati
dalla stessa legge: fra tutti gli animali, nesuna femmina è presa dal desiderio di
un'altra! Vorrei non esistere! Riconosciamo che Creta ha la prerogativa di produrre ogni
sorta di mostri : basti dire che la figlia del Sole amò un toro ,ma era sempre amore di
femmina verso un maschio. Il mio amore , a voler essere sinceri ,è più delirante di
quello! Eppure Pasifae non rinunciò alla sua brama: ella assunse con l'inganno la forma di
una vacca per congiungersi al toro, e quello era un amante che poteva benissimo essere
ingannato! Nel mio caso invece , ammettiamo che ritorni in volo Dedalo con le sue ali di
cera, che potrebbe mai fare ? Potrebbe , con le sue arti raffinate, rendermi ragazzo da
fanciulla che sono? O potrebbe cambiare la mia natura, o Iante? Perché non attingi
coraggio da te stessa e ti riprendi dallo smarrimento , Ifi ,liberandoti di questa stolta
passione che non ha via d'uscita?Renditi conto della tua natura ,a meno che tu non
voglia ingannare anche te stessa: proponiti mete lecite e ama quello che una donna deve
amare ! E' la speranza che può catturare l'amore, è la speranza che lo nutre; ma a te la
realtà la sottrae . Non è certo chi fa la guardia alla fanciulla amata a impedirti di
abbracciarla , non è la sospettosa cautela di un marito , né la durezza di un padre e
nemmeno un rifiuto che lei ti opponga. E tuttavia non puoi possederla ! Cascasse il
mondo , non puoi essere felice , anche se ci si mettesse l'umanità intera insieme a tutti
gli dei! Anche adesso nessuno si oppone ai miei desideri. Gli dei hanno fatto quello che
hanno potuto ; mio padre , Iante , il mio futuro suocero , hannole mie stesse
aspirazioni . Ma le frustra la natura , che è più forte di tutti costoro. Lei sola mi è nemica.
Ormai si appressa il giorno desiderato , quello delle nozze , eIante sta per essere
mia...ma non lo sarà mai . Avrò a disposizione tant'acqua , ma non potrò bere . Perché
venite a questa cerimonia , o Giunone , protettrice delle nozze ,etu , o Imeneo , quando
manca lo sposo e ci sono invece due spose ? "
Dopo questo sfogo , tacque. L'altra fanciulla era in preda a una passione non minore e
auspicava che Imeneo venisse al più presto. Lei lo desiderava ,ma Teletusa lo temeva :
perciò cercava di temporeggiare, ora fingendosi malata , ora portando a pretesto presagi
e sogni . Ma ormai non aveva più scuse da inventare e il tempodelle nozze , a lungo
ritardate , era ormai prossimo : mancava solo un giorno . Teletusa allora tolse dai suoi
capelli e da quelli della figlia la benda che li tratteneva e con la chioma sciolta,
abbracciando l'altare, levò questa supplica : "O Iside , che proteggi Paretonio, la palude
Mareotica, Faro e il Nilo che si scinde in sette foci , aiutami ,ti prego, e trova un rimedio
al mio timore! Sei proprio tu , o dea , quella che un tempo vidi, riconoscendo i distintivi
del tuo potere , i suoni , le faci e i sistri del corteo che ti seguiva! I tuoi comandi mi sono
rimasti impressi nella mente. Se mia figlia è viva, se io non sono per questo punita,
tutto ciò è frutto dei tuoi consigli e dono tuo. Abbi pietà di tutte e due e aiutaci !"
La sua preghiera terminò in pianto . Le sembrò allora che la dea facesse vibrare il suo
altare ( e lo scosse di fatto ) : le porte del tempio tremarono,splendettero le corna simili
a quelle della luna e il sistro risonante fece sentire la sua voce. Non del tutto
rassicurata , ma lieta del presagio favorevole , la madre uscì dal tempio accompagnata da
Ifi .
Quest'ultima camminava con passo più lungo del solito , il volto le si era fatto più
abbronzato, appariva più robusta , lo sguardo era più fiero, i capelli più corti e
scompigliati: era più vigorosa di quanto fu mai una femmina .Infatti non eri più una
femmina, o Ifi , ma un ragazzo! Onorate i templi con doni e abbiate il coraggio della
vostra fede ! Essi lo fecero e incisero anche su una lapide un'iscrizione che consisteva in
questo breve verso : "Ifi , ormai uomo , scioglie quei voti cheaveva fatto quando era
fanciulla ."
Il sole del giorno seguente era sorto a ridare la luce all'universo intero, quando Venere ,
Giunone e con loro Imeneo si presentarono per partecipare alla festa e Ifi divenne il
marito della sua Iante .
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