HIJRAS: La transessualità in India

Le anime femminili in corpo maschile, il terzosesso, sono parte della cultura indiana sin dai tempi antichi e,come tale, seguono precise prescrizioni e rituali, appartenendo tuttia una stessa comunità.

Hijras è la parola Urdu chesignifica ermafrodita. Loro si definiscono nè uomo nè donna e in testi piuttosto antichi vengono considerati come il risultato della parità trale forze generatrici del padre e della madre.
Nel caleidoscopico mondo indiano ogni sfumatura viene codificata,ma non per questo meno discriminata. In testi posteriori già sisancisce che, chi nasca Hijra, non possa ereditare proprietà, non possa condurre i riti e i sacrifici propri dei figli maschi e che debba essere espulso dalla comunità castale di nascita.
Oggi, a causa della loro condizione, è inoltre precluso loro l'accesso agli studi, al lavoro, al passaporto e persino ad unconto bancario. E' invece recentissima la modifica applicata dalla Commissione elettorale indiana alle liste di iscrizione che permetterà loro di votare.
Le transessuali indiane trovarono la loro collocazione sociale rispecchiando alcune divinità androgine e sidistinguono dai semplici omosessuali maschi, conosciuti come Zenana ,donna, o Anmaradnon uomo, che mantengono la loro identità formale maschile nella società, soprattutto da quando la legislazione coloniale britannica, invia di revisione, sancì  nel 1861 la punibilità dell'omosessualità con pene severe. Gli Hijras invece abbandonano la famiglia di nascita, rinunciano alla sessualità maschile, assumono nome, abbigliamento e identità femminili.

Molto raramente, ormai, viene praticata loro una castrazione rituale e totale, che li trasformava, da maschio impotente, in una nuova e potenzialmente poderosa persona. Offrendo alla loro divinità protettrice i loro genitali, confidavano di ricevere una straordinaria virilità nelle loro prossime sette esistenze, ma non sempre questa pratica era volontaria. Sono considerate sacerdotesse della dea Bauchara Mata, qualunque fosse la loro religione di provenienza. Nel Tamil Nadu, a Koovagam, si trovail tempio principale delle Hijras. Qui annualmente si svolge unacelebrazione durante la quale le Hijras di tutto il paese siriuniscono e ritualmente rappresentano il loro matrimonio con Krishna, manifestazione del dio Vishnu. Al giorno seguente ne piangono la morte.

Come Shiva, che secondo la mitologia lanciò sulla terra il suo pene amputato estendendo così il suo potere sessuale all'universo - da cui il culto del Lingam, pene, nei templi a lui dedicati - così anche le Hijrash anno potere di apportare fertilità agli altri con la loro benedizione. Gruppi di Hijras si presentano cantando e ballando alle celebrazioni che si tengono per la nascita diun figlio maschio, augurando al piccolo virilità e, diconseguenza, la capacità di continuare la sua stirpe. Ricevono in cambio doni in denaro ma, spesso, questi sono elargiti proprio perchè si decidano ad allontanarsi, poichè facilmente creano imbarazzo con le loro allusioni scandalose, i gesti osceni e gli scherzi pesanti. La stessa cosa si verifica nella casa di uno sposo che si appresta a raggiungere la sua promessa per contrarre matrimonio. Le Hijras sono considerate ad un livello sociale inferiore anche aicomuni intoccabili; tuttavia, il timore popolare di ricevere una maledizione in ambito sessuale e procreativo permette generalmente loro di sopravvivere in pace nel contesto sociale.

La comunità delle Hijras funziona come una casta: hanno proprietà comuni, case nelle quali vivono insieme creando nuove parentele fittizie. Si suddividono in sette sottocaste nazionali derivanti da altrettanti avi simbolici, con rappresentanti nazionali e regionali ed un consiglio degli anziani. Esiste inoltre una gerarchia tra discepole e guru edè, come di consueto, prevista l'espulsione dalla comunità incaso di disobbedienza alle regole di casta.

La memoria dell'antico ruolo di "sacerdotesse" e prostitute sacre - o di eunuchi di corte in contesto islamico- è oggi sempre più messa in ombra rispetto alla necessità di mendicare e di prostituirsi. Soltanto nelle comunità chiuse, dove viene ricostituita la cellula familiare formata dalla guru-maestra e dalle chela-discepole,o durante la loro grande festa annuale, si possono ritrovare iriflessi di uno splendore che pare ormai definitivamente perduto.La Guru svolge oggi semplicemente funzioni di protettore, alla qualele discepole devono versare i guadagni ottenuti con la prostituzione.

Attualmente molte Hijras sono politicamente attive riguardoall'emergenza rappresentata dal diffondersi del virusHIV e nella lotta per i diritti degli omosessuali. Nel2000 una Hijra, Asha Devi, venne eletta sindaco di una città di media grandezza, Gorakhpur, nell' Uttar Pradesh.

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